Senato: nel 2016 risparmierà lo 0,09%

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Senato: la spesa stimata per quest’anno (al netto dei risparmi versati al bilancio dello Stato) si fermerà a 540 milioni, lo 0,09% in meno rispetto all’anno scorso, quando ne sono stati spesi 540,5. Migliore il risultato  della Camera che ha risparmiato lo 0,93%, per un totale di 9,1 milioni di euro. Secondo le previsioni di bilancio, esaminate da ilfattoquotidiano.it, sia per Montecitorio che per Palazzo Madama, la maggiore voce di spesa è quella che riguarda i costi del personale eletto e non: 42 milioni 135mila euro (50mila in meno rispetto all’anno scorso) serviranno a pagare indennità parlamentare e spese connesse dei rappresentanti del Senato. Se la riforma costituzionale, al momento all’esame del parlamento, dovesse vedere la luce, questa voce di spesa dovrebbe definitivamente azzerarsi.

A questi 42 milioni circa, attualmente, vanno comunque aggiunti 37 milioni e 266mila euro (stesso importo del 2015): copriranno le spese di svolgimento del mandato – diaria (13 milioni 600mila euro), spese generali (6 milioni 400mila), dotazione di strumenti informatici (600mila), oltre ai costi per l’esercizio del mandato (16 milioni 150mila) e per ragioni di servizio (516mila).

Senato: nel 2016 risparmierà lo 0,09%

I senatori, dunque, costeranno 79 milioni 401mila euro. In totale, Palazzo Madama spenderà per il personale la cifra di 121 milioni 280mila euro. Tra eletti e non, insomma, il monte retributivo peserà sul bilancio per 200 milioni 681mila euro (2 milioni 280mila in meno dell’esercizio precedente). Insomma, per pagare indennità e vitalizi ai senatori in carica e cessati dal mandato, stipendi e pensioni del personale in servizio e in quiescenza, occorreranno 436 milioni 476mila euro, l’80,8% della spesa totale del Senato nel 2016.

E gli altri circa 100 milioni? 21 milioni circa verranno versati nelle casse dei gruppo parlamentari. Poi bisogna assicurare il funzionamento delle commissioni, lo svolgimento del cerimoniale (-1,41%); ci sono le spese per le attività di studio e ricerca, senza dimenticare quelle per la comunicazione istituzionale e per assicurare il funzionamento dei servizi informatici ecc… In crescita la spesa per i premi assicurativi – da 3 milioni 280mila euro si sale a 3 milioni 602mila – e quella per le spese di ristorazione – da 1 milione 630mila euro si sale a 1 milione 712mila euro. Uguale la spesa per le pulizie e l’acquisto di cancelleria e pubblicazioni varie.

Il Senato farà fronte a queste spese con 505milioni 360mila 500 euro derivanti da trasferimenti dello Stato e per il resto in virtù di entrate proprie.