Elezioni Torino: il centrodestra sempre più in difficoltà è alla ricerca del proprio candidato
La scacchiera torinese delle candidature per le prossime elezioni comunali è ormai quasi al completo: si sa, i bianchi giocano per primi e Piero Fassino, sindaco uscente, ha rimesso in campo la sua candidatura.
Tra gli sfidanti sono già pronti Chiara Appendino, candidata sindaco per il Movimento5Stelle e l’intramontabile sindacalista Giorgio Airaudo, per Sel. Ancora in fermento l’area di centro con il già ben noto On. Roberto Rosso. Tra gli assenti illustri, il candidato della coalizione di centrodestra, come da consolidata e triste abitudine dei partiti che si annoverano in quell’area.
Elezioni Torino: un sistema elettorale ormai noto
Il gioco delle finte candidature portato sino all’esasperazione dalle segreterie di partito azzurro-verdi è ormai giunto al termine. La pazienza dei torinesi, che nelle urne anno dopo anno continuano a rinnovare la propria fiducia al centrodestra, è finita.
Alle prossime elezioni comunali di Torino un sistema elettorale ormai consolidato, in vigore dal 1993 e le cui regole del gioco sono ben note ai cittadini, fa suonare vuote le minacce dei partiti del centrodestra di “correre” in solitaria, presentando ciascuno il proprio candidato.
Se il centrodestra non si presenterà unito e compatto, ma apparirà diviso e litigioso al suo interno, la prossima primavera i propri elettori preferiranno un weekend al mare ai seggi elettorali, magari nella vicina Liguria, dove una formazione compatta di partiti e movimenti del centrodestra lo scorso anno ha portato alla vittoria l’azzurro Giovanni Toti.
Una coalizione per uscire dall’impasse
Appare ormai chiaro a chiunque – ad esclusione forse di certe segreterie – che la mancanza di una coalizione di centrodestra anticipi, de facto, il ballottaggio al primo turno, dove i due veri contendenti alla carica di sindaco di Torino saranno Chiara Appendino e Piero Fassino, sindaco uscente.
Appare altrettanto chiaro quindi, che se la scelta dovrà essere tra l’estrema sinistra e la sinistra di questa città, l’elettorato di centrodestra non si presenterà alle urne né di queste né delle prossime competizioni elettorali. In un rischioso “risiko politico”, a perdere la partita sarà il popolo del centrodestra che, trovandosi orfano di rappresentanza politica, troverà nuovi partiti e nuovi rappresentanti a cui far riferimento.
In una città sempre più aperta ad orizzonti internazionali e che segue ritmi sempre più veloci, le richieste dei cittadini di maggiore sicurezza nei quartieri, miglior viabilità e scuole agibili e confortevoli per i propri figli, non potranno rimanere senza risposta.
Diego Mele