Osservando il consueto sondaggio settimanale presentato a Ballarò possiamo cogliere diversi spunti di riflessione: in primo luogo rimane costante il divario tra i due partiti maggiori con un Pd che si conferma il partito di maggioranza relativa. Il Pdl, invece, appare in caduta libera con una percentuale molto vicina al dato di Forza Italia nel 2006.
INTENZIONI VOTO DI LISTA |
05/03/12 |
FS (Prc-Pdci) | 2,80% |
Sel | 6,70% |
Pd | 27,40% |
Lista Bonino-Pannella | 0,30% |
Partito Socialista | 0,90% |
Reti civiche-Verdi Europei | 1,00% |
IDV | 8,60% |
Mov 5 stelle | 4,30% |
Udc | 8,10% |
Api | 1,10% |
Mpa | 0,30% |
Fli | 4,30% |
Pdl | 22,00% |
Lega Nord | 10,20% |
La Destra | 1,10% |
altri | 0,90% |
totale | 100,00% |
indecisi+non voto+non indicano | 44,80% |
Le ali sembrano avvantaggiarsi anche se in maniera diversa. Infatti mentre la Lega e l’Idv sembrano massimizzare l’attuale posizionamento politico il partito di Vendola appare meno avvantaggiato dal governo Monti.
[ad]Infine il dato sull’area del non voto che, a mio avviso, è sovrastimato anche perché tra indecisi, non voto e non indicano esistono differenze sostanziali di comportamento che porteranno, senz’altro, molti indecisi e molti che “non indicano” a partecipare alle prossime elezioni politiche. D’altro canto la storia elettorale del nostro paese si caratterizza per una percentuale di votanti tra le più alte in Europa e nel Mondo per cui il problema dell’astensione non dovrebbe preoccupare. Inoltre va considerato che esiste una sorta di anomalia rispetto al passato, in questa fase, ed è rappresentata dal fatto che a meno di un anno dal voto l’offerta politica ( chi si allea con chi contro chi) è tutt’altro che definita e questo, inevitabilmente, incide sulle scelte di voto degli elettori.