Lampedusa, alla Lega Nord il 17% dei voti
La Lega Nord ha riportato risultati importanti, seppure poco funzionali al fine di eleggere un europarlamentare, anche nei territori storicamente non di presenza padana. Sotto il Rubicone, tanto per intenderci. Territori dai quali, di norma, nemmeno un voto sarebbe stato leghista. Ed invece, stavolta, il partito guidato da Matteo Salvini ottiene una caratura nazionale.
Già nel 2006 il Carroccio aveva tentato di accaparrarsi i voti del meridione grazie all’alleanza con il Movimento per le Autonomie (Mpa) di Raffaele Lombardo, ma il progetto non aveva sfondato. I voti odierni non permettono di dire che la Lega si sia imposta, bensì che abbia marcato il territorio con qualche migliaia di voti che ne certificano la presenza.
Interessante il caso di Lampedusa. Frontiera ufficiosa dell’Europa e primo approdo di disperati migranti in cerca di pace, libertà e fuga dalla povertà, i voti usciti dal Comune di Lampedusa e Linosa non ha minimamente rispettato le gerarchie nazionali. Di fatto, è il Movimento 5 Stelle il primo partito con il 22,5% (confermando, quindi, il trend nazionale). Segue Forza Italia che, con 273 voti (corrispondenti al 20,68%), supera il Partito Democratico (incredibilmente in terza posizione) attestatosi ad un solo voto di differenza: 272, ovvero il 20,60%. Al quinto posto vi è Nuovo Centrodestra (14,09%), piazzatosi così bene grazie al lavoro ed alla presenza del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, nell’isola siciliana. Ma la sorpresa delle sorprese è il quarto posto ottenuto dalla Lega Nord: sì, nel profondo sud, che più sud non si può, la ‘Lega Nord – Die Freiheitlichen – Basta Euro’, ottiene uno straordinario 16,96%, equivalente a 224 suffragi sui 1383 votanti. Insomma, la campagna del Carroccio ‘fermiamo l’invasione’, deve aver fatto breccia nei cuori dei cittadini di Lampedusa.
Daniele Errera