Elezioni USA primarie e caucus: guida alle differenze
Lunedì 1° febbraio il piccolo Stato dell’Iowa aprirà ufficialmente il processo di selezione dei candidati alla successione di Barack Obama alla Casa Bianca nel ruolo di Presidente degli USA. Il processo elettorale – già anticipato dai primi dibattiti televisivi tra i vari candidati dei due partiti, Democratico e Repubblicano, che proseguiranno anche nei prossimi mesi – entra dunque nel vivo con lo svolgimento di caucus e primarie nei 50 Stati federati e nei possedimenti territoriali statunitensi.
Per quanto riguarda l’Iowa, Stato che apre tradizionalmente la competizione elettorale, molti parlano impropriamente di “primarie”. In realtà, per quanto riguarda quello che è il 29-esimo Stato entrato a far parte degli USA, la terminologia giusta da utilizzare è “caucus”. Ma quale è la differenza tra caucus e primarie?
Elezioni USA: cosa è un caucus
I caucus sono un incontro – informale o formale – fra membri o sostenitori di un partito politico e rappresentano una delle forme più antiche di democrazia dal basso. Nel caso delle elezioni presidenziali, rappresentano sostanzialmente la riunione distrettuale degli attivisti locali di partito. Il termine ha un’origine indiana e fa riferimento alle riunioni effettuate dai capi tribù Algonquin. In Iowa prendono anche il nome di “riunioni del vicinato”, con la votazione e l’attivazione di veri e propri gruppi di discussione.
Il caucus, che si può svolgere in luoghi come chiese, palestre, sale congressi o anche case private, generalmente procede alla scelta di un candidato in maniera scritta o anche solo per alzata di mano. Con la riunione si scelgono anche i delegati da inviare alle riunioni di contea, che poi sceglieranno i delegati per le riunioni di Stato, dove verranno designati i rappresentanti per le Convention Nazionali. In quanto tale, il caucus può quindi essere più facilmente “controllato” dal partito e dai suoi vari leader di contea e di Stato.
Elezioni USA: cosa sono le primarie
Le primarie dirette sono strutturate in maniera più formale, con l’istituzione di veri e propri seggi in cui esprimere il proprio voto di preferenza. Il termine “primarie” sottolinea la posizione all’interno del processo elettorale, cioè una selezione effettuata “prima” delle elezioni vere e proprie.
Inizialmente adottate dagli Stati del Sud per ragioni sistemiche – rendere più competitiva la selezione dei candidati all’interno di realtà divenute nel frattempo pressoché monopartitiche – progressivamente iniziarono ad acquisire anche la funzione di mezzo per “aprire, alleggerire e superare” le vecchie strutture partitiche, con l’effetto di “personalizzare” le competizioni elettorali.
Ci sono sostanzialmente due tipi di primarie: chiuse o aperte. Alle prime – che sono la maggioranza – possono partecipare solo coloro che dichiarano (mediante un’apposita registrazione) di essere sostenitori del partito che ha indetto le suddette primarie. A quelle aperte possono invece partecipare tutti. Inoltre vi sono casi di primarie “semi-chiuse”, con la possibilità di votare senza registrazioni, dichiarando però a quale primaria (repubblicana o democratica) si decide di partecipare.
Elezioni USA, caucus e primarie: dove e quando si tengono
Pur essendo la forma più tradizionale di selezione dei candidati, il metodo del caucus è ormai utilizzato in meno della metà degli Stati federati americani. Ad oggi, infatti, è previsto solamente in Iowa, Nevada, Alaska, Colorado, Minnesota, Wyoming, Kentucky, Kansas, Maine, Nebraska, Hawaii, Idaho, Utah, Washington e North Dakota, oltre che nei possedimenti territoriali.
Negli altri Stati si è progressivamente riaffermato invece il meccanismo delle primarie che, dopo una prima ampia diffusione nei primi anni nel ‘900 e una successiva diminuzione di popolarità tra le due guerre mondiali e la prima fase post bellica, sono tornate nuovamente in auge dagli anni ’70 in poi.
Per le date dell’intera campagna elettorale per la Casa Bianca (caucus, primarie, convention, dibattiti ed election day) consulta il nostro calendario interattivo.
(per ulteriori informazioni sul procedimento elettorale statunitense si segnala, tra i tanti lavori bibliografici sul tema: “L’America e i suoi critici”, di Sergio Fabbrini; “USA. elezioni e sistema politico”, di Donatella Campus e Gianfranco Pasquino)