Il caso dei barbieri di Montecitorio
Da barbieri ad assistenti parlamentari. Ecco che fine faranno i tre parrucchieri (sui sette totali) di Montecitorio, “tagliati” dalla presidenza della Camera che vuole snellire i costi di questo servizio (la spesa passerà dai 500 mila ai 300 mila euro). A rivelarlo è il Corriere della Sera.
Assistenti parlamentari, si è pensato. Scatenando la polemica sulla promozione arrivata al posto del colpo di forbice per dipendenti che a fine carriera arrivano a guadagnare 136 mila euro l’anno. Ma che cosa accadrà davvero nessuno lo sa, neanche i diretti interessati. Nel salone tutto specchi, cui si accede dal fondo dell’atrio della toilette, nessuno sembra avere risposte.
Certo, il nuovo lavoro non entusiasma i barbieri di Montecitorio.
«Ancora nulla di ufficiale ci è stato comunicato. Non sappiamo chi andrà e chi no», dicono. Accompagnando le parole con fronti aggrottate e sguardi allusivi. Come dire, meglio non chiedercelo. Insistere è automatico. In fondo per alcuni può sembrare e una promozione. Le facce si fanno decisamente interrogative. Come dire, alla romana: « Ma de che? ». E c’è chi fa notare: «Ho sempre fatto questo mestiere. Da quando ero bambino. Non so fare altro…».
Ma nemmeno i 4 barbieri rimasti possono dormire sonni tranquilli. Sempre secondo quanto riporta il Corriere, l’ufficio di presidenza della Camera, starebbe pensando di “esternelizzare il servizio”.