Si fa luce sulla vicenda dell’arresto dell’ex Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, ora ai domiciliari. Già ieri avevamo riportato la notizia sul fermo per l’accusa di peculato ai danni del Ministero da lui guidato sotto il Governo presieduto da Mario Monti.
La vicenda riguarda una bonifica in Iraq: un risanamento del bacino del Tigri e dell’Eufrate. Progetto ‘New Eden’, realizzato dalla società Nature Iraq. La Guardia di Finanza avrebbe riscontrato fondi per 3 milioni di euro (ed anche più) distratti da parte di Clini, in solido con l’ingegnere Augusto Calore Pretner. Ma l’illecito contestato dalla Procura di Ferrara non sarebbe stato effettuato durante il periodo da capo del Dicastero, bensì nella stagione precedente quando Clini era Direttore generale per la ricerca ambientale e lo sviluppo. Altissimo dirigente del Ministero che, tempo dopo, avrebbe direttamente guidato. Il periodo sotto accusa, infatti, è quello tra settembre 2007 e gennaio 2011.
Un sistema molto complicato ma anche relativamente sicuro quello descritto dalla procura ferrarese: società e banche avrebbero permesso l’illecita distrazione al fine di permettere le alte somme del Ministero dell’Ambiente risalire da Nature Iraq per mezzo di false fatturazioni eseguite da parte di società olandesi e caraibiche. A questo punto le somme di denaro finivano in conti svizzeri, patria del segreto bancario. Fino a pochi giorni fa, è noto. Di fatto l’operazione è stata orchestrata dal lavoro svolto dal tribunale ferrarese e quello romano, in collaborazione col Nucleo Speciale Tutela Spesa Pubblica della Guardia di Finanza di Roma, con la Procura Federale Svizzera di Lugano, e quindi con la polizia Giudiziaria Federale elvetica.
Daniele Errera