Sondaggi Milano: Sala sempre in vantaggio, nonostante l’effetto Pisapia
L’effetto Pisapia non ferma la corsa di Giuseppe Sala. A rivelarlo è il nuovo sondaggio condotto da Lorien Consulting per Milano Arte e Moda, che rivela come il commissario Expo si confermi in testa alle indagini demoscopiche, nonostante l’endorsement effettuato dall’attuale sindaco del capoluogo lombardo nei confronti di Francesca Balzani.
Come evidenziato dai risultati, Sala mantiene un ampio vantaggio sul primo dei diretti avversari, ovvero proprio la Balzani. Il commissario Expo è accreditato di un 40%, quasi il doppio dell’assessore al Bilancio, quotata al 22%. Ancor più indietro Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare e accreditato del 18%.
Sondaggi Milano: Sala sempre in testa
Le cose non cambierebbero molto nemmeno se gli elettori dovessero lasciarsi trascinare dal cosiddetto “effetto Pisapia”. Come emerge infatti dal sondaggio, la Balzani rosicchierebbe diversi punti a Sala, fermandosi però a quasi 5 lunghezze dal commissario Expo. Il tutto, va detto, con una quota di indecisi pari al 18%, che potrebbe quindi risultare decisiva per il voto finale.
Sala resta anche il candidato ampiamente più popolare all’interno dell’elettorato, con un notevole margine sulla Balzani, sia per aver gestito un evento importante come Expo sia, evidentemente, per le origini della Balzani (nata a Genova, comune di cui è stata anche assessore al Bilancio dal 2007 al 2009).
Per quanto riguarda le polemiche relative alla gestione dei conti e ad altre vicende legate ad Expo (e quindi riconducibili a Sala), poco meno di un quarto degli elettori ritiene possano influire sul voto finale alle primarie.
In merito invece all’ipotetica affluenza alle primarie, Lorien evidenzia un 16.6% di elettori interessati alle primarie.
L’affluenza stimata è del 7.6%, un dato pari a circa 75 mila elettori che – come sottolineato dalla stessa Lorien – in virtù della tradizionale sovrastima effettuata sul dato dagli istituti demoscopici, lascia prevedere un’affluenza effettiva non molto dissimile dai 67 mila elettori della tornata di primarie del 2010.