Dal trionfo democratico al tonfo pentastellato: le pagine e i servizi tv della stampa italiana ed europea sono interamente dedicati al successo del Pd e del suo leader Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio ha riportato una storica e indiscussa vittoria sul M5S, a sua volta quasi certo del sorpasso durante gli ultimi giorni di campagna elettorale.
Secondo l’analisi del voto pubblicata, stamattina, da Citigroup per gli investitori, l’ex sindaco di Firenze “ha optato per un uso più pragmatico del tempo che lo separava dalla elezioni, cercando di convincere gli italiani attraverso una serie di piccole battaglie vinte”, prima su tutte il decreto Irpef, che ha portato nelle tasche di 10 milioni di italiani con reddito netto tra gli 8.000 e i 24.000 euro l’anno un aumento di 80 euro in busta paga”.
Per gli analisti della famosa banca d’affari non è un caso che lo spread, tra ieri e oggi, sia sceso a quota 158 punti e i rendimenti decennali dei titoli di Stato sotto il 3%. Infatti, dopo settimane di nervosismo finanziario nei confronti dell’Italia, le maggiori Borse mondiali hanno accolto con favore il risultato elettorale semiplebiscitario: “Quello che emerge dalle elezioni è un quadro decisamente positivo per gli investitori – ha scritto Citigroup – anche se ci sono ancora molti ostacoli legati al caso italiano, in particolare una debolezza strutturata in alcune condizioni macro-ambientali”. Inoltre si legge anche: “Dopo anni di performance negative, ora c’è spazio per un recupero delle azioni italiane in un contesto di mercato complessivamente positivo”.
Il colosso statunitense ha, poi, commentato la strategia elettorale del Movimento 5 Stelle e il futuro di Beppe Grillo: “L’opposizione portata avanti dal gruppo è stata vista da molti come una mancata opportunità di fare riforme utili al paese”. Mentre, per ciò che riguarda il ritiro di Grillo dall’agone politico, pensiero che ha occupato non poco la testa dell’artista genovese a poche ore dai primi exit poll, Citi non ha dubbi: “Il Movimento senza di lui rischia di svanire”. Tuttavia: “Se l’ex comico decide di portare avanti questo impegno deve mitigare il suo messaggio di antipolitica che, probabilmente, ha allontanato una parte di elettori, facendo registrare un -4% rispetto alle politiche del 2013″.
Le ultime frasi del rapporto sono dedicate al possibile minirimpasto di governo che Renzi effettuerebbe a fine mese, in seguito alla débâcle degli alleati di Scelta civica e la non-vittoria del Nuovo centrodestra: “Non si può escludere nemmeno questa possibilità, magari coinvolgendo all’interno dell’esecutivo qualche dissidente del Movimento 5 Stelle, limitando così il potere di Alfano e di Scelta Civica”.