Elezioni Torino: il centrodestra si ribella
Elezioni Torino: il centrodestra si ribella
Ci è voluto un derby per l’incoronazione di Osvaldo Napoli come candidato sindaco per la coalizione di centrodestra a Torino, e non un derby qualunque, né un derby politico. La partita per le comunali di Torino è stata infatti giocata a San Siro, al termine del match calcistico Milan – Inter, con la ormai nota esultanza di Matteo Salvini rimbalzata di social in social – gesto dell’ombrello ndr – ed il tripudio di Silvio Berlusconi alla tripletta del suo Milan.
Dopo essersi goduti il “derby della madonnina” i leader dei maggiori partiti del centrodestra, Salvini, Berlusconi e Meloni, si sono incontrati per cercare di chiudere le pratiche ancora aperte per le comunali di Roma, Milano, Torino e Napoli: unico tangibile risultato ottenuto la designazione del sempreverde on. Napoli come candidato per la città di Torino.
Elezioni Torino: Napoli, una designazione indigesta
Designazione che non è piaciuta però ad alcuni maggiorenti del coordinamento piemontese di Forza Italia, soprattutto al consigliere regionale Gianluca Vignale, che chiede a gran voce le primarie. Il consigliere forzaitaliota, indetta una conferenza stampa all’ultimo minuto sotto il monumento al “Conte Verde”, davanti a Palazzo Civico, dichiara l’esigenza di legittimazione del centrodestra da parte dei cittadini, legittimazione che, a parer di Vignale, potrà avvenire solamente attraverso lo svolgimento delle primarie.
Nonostante l’evidente coincidenza tra l’insolita richiesta di un consulto popolare per il futuro sfidante di Piero Fassino, sindaco uscente, e la designazione da parte di Berlusconi dell’ex deputato Osvaldo Napoli, il consigliere Vignale, rigetta ogni accusa:
“Le primarie non sono altro che il modo migliore per far sì che i torinesi scelgano quello che ritengono il candidato migliore.” – e aggiunge – “Non sono né contro Berlusconi né contro Napoli, la sua candidatura non è mai stata ufficializzata.”
Uomo di partito di indubbia integrità, Vignale sta di fatto disobbedendo ad una direttiva precisa impartita da Arcore. Lo stesso coordinatore regionale Gilberto Pichetto, fedelissimo di Berlusconi, ha espresso la più totale contrarietà all’iniziativa lanciata dal Camerata Vignale, ex aennino.
“Come la caduta di sassolini che da inizio ad una valanga”
Quelle dell’ex AN, volutamente o meno, sono state solo le prime avvisaglie di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
“Come la caduta di sassolini che da inizio ad una valanga” – per parafrasare Gandalf ne “Il signore degli Anelli” – le primarie del centrodestra indette davanti a “Palazzo di Città”, hanno generato una reazione a catena che ha coinvolto la base nonché i “big” del centrodestra piemontese.
Primo, per enfasi, Roberto Rosso, ex sottosegretario per le politiche agricole del Governo Berlusconi e protagonista del ballottaggio che portò il centrodestra a un passo dalla vittoria sotto la mole nel 2001: “Mi pare impossibile pensare che Napoli possa condurre una campagna agguerrita contro chi gli paga lo stipendio”.
Seguito da Maurizio Marrone, consigliere regionale e capogruppo per Fratelli di Italia: “è impossibile che i nostri elettori possano vederlo come un’alternativa a Fassino”.
Evasivo invece il consigliere Comunale Ricca, capogruppo per il Carroccio in consiglio comunale: “Da noi è Salvini a decidere”.
A spuntarla è invece un outsider, l’emergente notaio Alberto Morano, che ad oggi, dopo prima essersi visto escludere dai giochi da Berlusconi in persona, che sembra non averlo gradito dopo un presunto incontro nella villa di Arcore – “incontro mai avvenuto”, precisa il notaio in un comunicato – vede di colpo aprirsi davanti a sé la possibilità di poter diventare il candidato di mediazione (e di coalizione!).
Elezioni Torino: aria irrespirabile nel centrodestra
Insomma a Torino, quella che respira il centrodestra, è un’aria pesante e rarefatta, e non solo per i continui sforamenti della soglia massima di Pm10 segnalati dall’Arpa, che portano il capoluogo piemontese ad essere la città più inquinata d’Italia, ma per una campagna elettorale il cui inizio sembra procrastinarsi di giorno in giorno.
A rendere più amara la pillola, Chiara Appendino, candidata alla carica di prima cittadina per il Movimento Cinque Stelle, in barba a quanto dichiarato dalla parlamentare pentastellata Roberta Lombardi a proposito di “gravidanze strumentali”, utilizza ogni mezzo per erodere preziosi punti al centrodestra, compresa la nascita di sua figlia Sara che, nel suo sito web, compare in una foto con il suo piedino sinistro.
Diego Mele