“Non accogliere le oltre mille firme di elettrici ed elettori del centro sinistra a sostegno della mia partecipazione alle primarie è una manifestazione di ottusità burocratica e un grave errore politico”. A dirlo è Umberto Ranieri (candidato renziano) la cui candidatura alle primarie del centrosinistra a Napoli non è stata ammessa. Apertasi il 7 gennaio, la competizione negli ultimi giorni ha visto svariati colpi di scena. A sfidare Bassolino e la Valente si è apprestato anche Umberto Ranieri, ex sottosegretario agli esteri, che si è impegnato nell’ultima settimana alla raccolta delle firme necessarie. Depositate oggi, non hanno superato il vaglio della Commissione di garanzia sulle primarie.
Il dibattito politico del centro-sinistra napoletano si è concentrato sulla polemica innalzata dallo stesso Ranieri, che ha criticato fortemente il regolamento nella parte riguardante la presentazione delle firme, che debbono essere raccolte solo ed esclusivamente tra gli iscritti al Pd.
Primarie Napoli, Ranieri: “Cambiare le regole”
“Anche a Roma parteciperanno alla scelta dei candidati del Pd alle primarie per le elezioni comunali di primavera le elettrici e gli elettori del centro-sinistra. A Napoli, invece, lo si vuole impedire con una decisione ottusa e burocratica che limita la scelta ai soli iscritti al Pd. Si cambi una regola sbagliata. Si apra alla partecipazione delle elettrici e degli elettori del centro-sinistra come accade a Roma e Milano. Si dia quindi tempo, lasciando inalterata la data delle primarie, a chi valuta di candidarsi di raccogliere le firme dei cittadini elettori di Napoli.” Così scriveva Ranieri nel suo profilo facebook il primo febbraio.
Camilla Ferrandi