Pace fatta. Il segretario Alfano, con un aggiornamento di status sulla sua pagina Facebook, ha posto la parola fine all’incidente diplomatico che, nelle scorse ore, aveva creato più di qualche attrito tra il ministro Riccardi e il Pdl.
Il casus belli era scoppiato per una frase, carpita da alcuni giornalisti, in occasione di una mostra sui 150 anni dei rapporti tra Stato e Chiesa, alla presenza del Presidente Napolitano. «Alfano voleva solo creare il caso». «Vogliono solo strumentalizzare, è la cosa che mi fa più schifo della politica. Ma quei tempi sono finiti». Questo il dialogo incriminato tra il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione Andrea Riccardi e i suoi colleghi Severino e Balduzzi. Un dialogo evidentemente privato. Uno sfogo, a denti stretti, del ministro Riccardi in conseguenza della decisione, del segretario Alfano, di disertare il vertice con il premier Mario Monti e agli altri leader della maggioranza, Bersani e Casini, su Rai e Giustizia.
[ad]Parole, quelle di Riccardi, che hanno sollevato una immediata e quanto mai orgogliosa reazione di molti esponenti del centrodestra. «Se gli fa tanto schifo la politica si dimetta, non sa quanto schifo fa a molti di noi essere costretti a votargli la fiducia» dichiara un Bianconi indignato a cui fa eco un perentorio Gasparri su twitter: «Riccardi smentisca le parole inaccettabili attribuitegli o si dimetta».
Passano poche ore e, puntuali, giungono le scuse del ministro, con relative precisazioni di rito. Un gesto di pace che però non viene raccolto da tutti nel Popolo delle libertà e una pattuglia di 45 senatori, capeggiata dall’ex guardasigilli Nitto Palma, è già pronta per presentare una mozione di sfiducia individuale nei confronti di Riccardi.
Atto ostile che sembra sorprendere persino il capogruppo Gasparri che, in una intervista televisiva, cerca di smorzare i toni. Indignati sì ma il governo Monti non si tocca.
E mentre tra i banchi in senato la protesta monta, il ministro Riccardi sembra raccogliere consensi insperati tra i cittadini italiani. Alla domanda, pubblicata sulla pagina Facebook di Servizio Pubblico, << Il Ministro Riccardi si deve dimettere per aver pronunciato la frase “E’ lo schifo della politica”?>> ben 6.126 persone rispondono di no. Contro i soli 171 che ritengono le dimissioni un atto dovuto.
Sull’incidente diplomatico il Pdl appare diviso tra i “falchi”, che vorrebbero insistere con la mozione di sfiducia e le “colombe” che invece vorrebbero chiudere la questione per non incrinare i rapporti con l’esecutivo Monti. Un vertice a quattro, con Alfano, Nitto Palma, Gasparri e Quagliariello, sancirà il definitivo ritiro della mozione di sfiducia e il sostanziale trionfo del lavoro delle “colombe”.
Resta da chiedersi se, superato questo incidente diplomatico più metodologico che sostanziale, i tre leader dell’attuale maggioranza di governo riusciranno mai a sedersi intorno ad un tavolo per discutere, con il presidente Monti, di Rai e Giustizia. Schifo a parte.
di Andrea Corbo