Elezioni Torino: continuano i tormenti del centrodestra
Elezioni Torino: continuano i tormenti del centrodestra
Torino si sta rivelando in questi giorni una delle mete preferite per i corrispondenti politici nostrani. Dopo molto tempo i movimenti del centrodestra, divenuti plastici negli ultimi anni, stanno ricevendo un forte scossone, non tanto dalla base, disorientata, sempre all’oscuro dei fatti – per lo più romani – ed ignara delle diatribe interne tra i propri dirigenti, ma dai suoi giovani.
Elezioni Torino: i “giovani” del centrodestra si fanno avanti
Una “riscossa” che per ora si è solo tradotta sulle pagine dei giornali e in qualche sporadica iniziativa dei “giovani” uomini di partito, quali i consiglieri regionali Maurizio Marrone per Fratelli d’Italia, Gianluca Vignale per Forza Italia, Alessandro Benvenuto e Fabrizio Ricca per la Lega Nord.
Ad oggi, quello che viene definito dagli oppositori di Piero Fassino il “sistema Torino”, fatto di partecipate, incarichi e fondazioni bancarie, non trova, se non in Giorgio Airaudo già sindacalista della Fiom ed oggi candidato a sindaco per la coalizione di Sinistra e Libertà; e Chiara Appendino, esponente di punta del Movimento Cinque Stelle di Torino, nonché candidata alla carica di sindaca, nessun’altra opposizione organica e di spessore.
Da Roma, anzi da Arcore, seppur più balbettanti di qualche giorno fa, permangono, per ora, le direttive che sembrano confermare come futuro candidato sindaco per il centrodestra l’onnipresente Osvaldo Napoli.
A quelli che però un tempo sarebbero stati degli indiscutibili ordini del leader, di Silvio Berlusconi, sta seguendo un’ostile campagna mediatica che non ha precedenti.
Mai i giovani dei maggiori partiti di centrodestra si sarebbero esposti tanto da opporsi ai “dictat” del capo supremo, mai avrebbero potuto contrastare la volontà superiore, quella di Arcore per l’appunto, ma oggi le cose sono cambiate e Forza Italia è in seria, anzi serissima, difficoltà in tutto il belpaese.
Elezioni Torino: Napoli resta un boccone indigesto
La Lega risponde solo e soltanto a Matteo Salvini, che per ora sembra aver digerito il boccone, non poco indigesto, di Osvaldo Napoli, ma i propri iscritti sono in fibrillazione e, al congresso regionale, ormai prossimo, sia per questo, che per molti altri motivi, si preannunciano effetti speciali.
In Forza Italia, attraverso l’iniziativa dell’ex aennino Gianluca Vignale e di alcuni altri maggiorenti del partito, per ora rimasti dietro le quinte, sono state indette le primarie, vere o presunte che dovessero rivelarsi, per tutto il centrodestra, in totale disaccordo con il proprio coordinatore regionale, Gilberto Pichetto, che rigetta l’iniziativa dell’ex AN e conferma la candidatura di Napoli in un comunicato ripreso dall’ANSA.
Primarie che, con stupore dei più, sono state accolte da Marrone, consigliere comunale e regionale per Fratelli d’Italia, in lotta ormai da tempo con il compagno di partito Agostino Ghiglia, alfiere della vecchia guardia di Alleanza Nazionale e di quello che fu il PDL, il quale, senza motivo apparente, tira il freno a mano sulle primarie, cercando di inchiodare l’iniziativa sul nascere.
Forse, “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, avrebbe detto uno dei volti noti della Prima Repubblica, proprio al fine di tornare nelle grazie di Berlusconi, facendo così uno sgambetto ai giovani delle due formazioni di centrodestra e dando un aiutino al collega ex deputato Osvaldo Napoli.
Di diverso avviso invece Roberto Rosso, oggi candidato a sindaco con una lista di stampo centrista, ma facente parte della stessa tradizione parlamentare di Forza Italia prima e del PDL poi, che lo vide deputato insieme ai già citati Ghiglia e Napoli, che senza indugi firma la petizione promossa da Vignale al fine di indire le primarie per il centrodestra.
Nel vortice mediatico creatosi attorno articoli di giornali nazionali e locali, siti di informazione, riviste politiche e blog, a cui gli organi di partito, movimenti e le liste civiche affini al centrodestra si affidano, pare emergere come tema unitario non tanto l’indizione di primarie per l’intera area, ma l’avversione alla candidatura di Osvaldo Napoli per i motivi più svariati. Certamente l’età, 71 anni, la residenza in un comune della provincia e l’incarico in ANCI affidatogli da Fassino non giocano certamente in suo favore.
Si aggiunge ad essi, da sinistra, non di minor conto, l’intervento di Giorgio Airaudo, il quale dichiara: “Tra Piero Fassino e Osvaldo Napoli, il candidato sindaco del centrodestra, mi si sta giocando una partita che in termini calcistici si definisce “biscotto”, cioè un accordo per cui c’è una squadra debole in campo che gioca per far vincere quella più forte”. Insomma, Marquez e Lorenzo qualcosa l’avranno pure insegnato e, a detta di Airaudo, questa volta al posto di Valentino Rossi la vittima del biscottone sarà proprio lui.
Alberto Morano: unica vera alternativa al “sistema Torino”?
Nella sempre più totale incertezza per la nomina di colui che sfiderà il sindaco uscente Fassino per il centrodestra, quella che qualche giorno fa sembrava solo una lontana ipotesi, sta divenendo realtà: l’outsider Alberto Morano, notaio, che secondo i portavoce di Berlusconi non sarebbe piaciuto al leader di Forza Italia, potrebbe essere ricevuto questa settimana proprio ad Arcore.
Quindi ancora tutto da decidersi sul fronte destro delle comunali di Torino, un nome potrebbe forse aversi attorno al 14 di febbraio e, statene pur certi, non sarà quello di Valentino, il santo.
Diego Mele