Situazione Finlandia: dove l’economia non cresce più
Sono bastate poche settimane per passare da un cauto ottimismo alla constatazione che in fondo non è cambiato nulla. In Finlandia l’economia arranca e lo fa da anni. Secondo gli analisti di Bruxelles, quest’anno il Pil a Helsinki resterà sostanzialmente fermo: 0,5 per cento di crescita. Lo scorso autunno le previsioni dicevano che la Finlandia sarebbe cresciuta dello 0,7 per cento. Non cambia molto, ma quello che cambia lo fa verso il basso.
L’economia in Finlandia è un malato di lunga durata con valori sballati. Già da qualche tempo gli occhi sono puntati sul debito pubblico. Che sale. Storicamente basso, le cose sono cambiate negli ultimi anni: 62,7 per cento nel 2015, con previsioni per un 65 per cento quest’anno. Il deficit, quello sì, è rimasto sotto i paletti europei del 3 per cento. La disoccupazione sostanzialmente non si sposta né in su, né in giù: 9,2 per cento a dicembre, un valore non altissimo che però certifica l’incapacità di riassorbire nel mercato del lavoro quelli che hanno perso il posto negli ultimi anni.
Situazione Finlandia: pesano anche le sanzioni sulla Russia
I bassi tassi d’interesse e qualche segnale di dinamismo avevano fatto ben sperare dalle parti di Helsinki. Gli ultimi mesi del 2015 ha raffreddato gli entusiasmi di chi prevedeva la fine di una lunga recessione che sta prendendo la forma di una stagnazione. Tolta la Grecia, quest’anno la Finlandia sarà l’unico paese europeo a restare sotto l’1 per cento di crescita.
Gli investimenti sono diminuiti. Problemi strutturali pesano sulle performance del paese nordico: il comparto chimico e quello metallurgico hanno perso punti l’anno scorso. L’industria del legno e della carta ha invece fatto registrare qualche segnale confortante. Le trattative per aumentare la flessibilità e la competitività sono state tante e complicate nel corso degli ultimi anni, hanno preso tempo e non sempre hanno dato risultati.
Le sanzioni occidentali contro la Russia hanno danneggiato l’economia finlandese, che oltre confine ha rapporti commerciali voluminosi: tra gennaio e novembre 2015, le esportazioni di prodotti verso la Russia si sono contratte del 34 per cento. L’intero volume delle esportazioni nel 2015 è sceso di 4 punti, muovendo un volume di merci pari a 53,5 miliardi di euro. Le 32.500 richieste d’asilo pervenute nel 2015 pesano sulle casse statali e le incertezze dell’economia mondiale non fanno sperare al momento in una ripresa generale che traini pure la Finlandia.
Antonio Scafati