Sondaggi M5S: il Movimento di Grillo in continuo trend positivo
Il Movimento 5 Stelle non retrocede, non fa un passo indietro nei sondaggi, anzi. A sostenerlo Lorien Consulting, istituto di ricerche di mercato e non solo. Sembra quindi che sia proprio il M5S a mantenersi in seconda posizione tra i partiti con più consensi.
Nonostante il caso Quarto, nonostante la divisione sorta intorno al voto sulle unioni civili, nonostante le dure parole di Casaleggio su Roma (“multa 150mila euro per chi dissente”), il M5S è sempre lì. A tallonare il Partito Democratico e saldamente avanti a Forza Italia e Lega Nord. A certificarlo è Lorien Consulting, che spiega: i grillini “a oggi sono arrivati a raccogliere un bacino potenziale massimo del 26% dell’elettorato. Tra questi la quota di elettori fedeli del M5S è ancora piuttosto bassa, poco più di 4 milioni. Per fare un veloce paragone Il Partito democratico ha un bacino potenziale del 30%, ma quasi 6 milioni e mezzo di elettori sicuri”.
Seppure si tratti di crescita, sostanzialmente il trend positivo si è parzialmente incrinato, forse per via del ‘caso Quarto’. In sintesi: il M5S continua a crescere da tempo, ma la sua crescita è stata leggermente deviata – diminuendo – qualche tempo fa. Ciò ha dato la possibilità ad un Pd in difficoltà di rifiatare. Specialmente perché il mancato consenso è confluito nell’astensione, sostiene il centro di ricerche. Quindi un collettivo di voti che potrebbe essere facilmente riconquistato dal M5S.
Sondaggi M5S: gli elettori approvano l’operato del direttorio
Il partito di Grillo ha sì recuperato voti, ma da un certo momento in poi: sostanzialmente da quando è stato varato il nuovo corso politico. Una nuova politica, fatta di aggressività e giocata all’attacco, in pressing. “il 68% degli elettori potenziali del M5S approva la scelta del direttorio e, anche se i nuovi leader del Movimento sono ancora spontaneamente poco noti al proprio pubblico, essi sono tuttavia molto graditi e, per quanto riguarda le due punte di diamante (Di Maio e Di Battista), hanno un gradimento addirittura superiore a quello di Beppe Grillo. Sempre piuttosto nell’ombra, rispetto agli altri protagonisti, rimane l’eminenza grigia del movimento, Gianroberto Casaleggio”. Un M5S a due facce: la prima, il 51%, è il nuovo volto. Desideroso di essere impegnato in cariche di responsabilità. La seconda faccia – minoritaria, il 35% – sono i cosiddetti ‘duri e puri’, sempre per un’opposizione ferrea.
Una divisione che si manifesta anche per il ‘caso Quarto’: “per i governativi, decisamente garantisti, il sindaco è innocente fino a prova contraria; mentre per i fautori di un movimento d’opposizione i leader del M5S hanno fatto bene a espellerla dal Movimento per garantirne e difenderne l’integrità assoluta (o almeno l’immagine di essa)”. Insomma, gira che ti rigira, una forte componente del partito non perde l’integrità originaria. Come si suole dire, il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Daniele Errera