“Noi ci fermiamo qui. Il candidato di Fratelli d’Italia a Roma, per quanto ci riguarda, è Fabio Rampelli”. A parlare è Giorgia Meloni, segretario di Fratelli d’Italia, che – intervistata dal quotidiano La Repubblica – ribadisce in maniera netta la posizione del proprio partito in merito alla campagna elettorale per la capitale. E ancora una volta annuncia un secco ‘no’ all’ipotesi Marchini: “La sensazione è che qualcuno abbia voluto sabotare tutte le opzioni che avevamo proposto, con l’evidente obiettivo di tornare alla candidatura di Alfio Marchini per noi inaccettabile. Se ne facciano una ragione”.
La Meloni avverte dei rischi per gli equilibri del centrodestra: “se la compattezza della coalizione salta in una città, non è detto che tenga nelle altre. Berlusconi si guardi intorno: c’è chi sta lavorando anche nel suo partito per minare un accordo tra noi e riportarlo al patto del Nazareno”.
La Meloni fa sentire la propria voce, forte, dopo l’addio all’ipotesi di candidare Rita Dalla Chiesa – volto televisivo e figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa – fermata dal “niet” di Matteo Salvini e della Lega Nord. L’ennesima impasse che, evidentemente, ha fatto andare il segretario di FDI su tutte le furie. Tanto da mettere in dubbio anche l’ipotesi di candidare Stefano Parisi – sostenuto dalla Lega – a sindaco di Milano: “Alt. Ottimo nome, ma a questo punto per noi nessun candidato è scontato finché non avremo il quadro generale”.
Elezioni Roma, l’ultimatum della Meloni
Su Roma, la Meloni spiega: “Fin dall’inizio abbiamo lavorato alla ricerca di un candidato vincente, unitario, in grado di restituire a Roma la dignità perduta, escludendo i nomi divisivi alla Marchini, per intenderci. Abbiamo dato la nostra disponibilità anche su Bertolaso. Essendo il primo partito del centrodestra nella Capitale sappiamo di doverci assumere una responsabilità”. Ma evidentemente qualcosa è andato storto, culminando con lo stop alla candidatura Dalla Chiesa: “Sarebbe stata una candidatura imbattibile. Proprio per questo è stata fatta oggetto di ironie e dileggiamenti”.
Quale può essere la soluzione? Una candidatura diretta della Meloni? Lei spiega: “Io mi candido pure col pancione, a patto che lo facciano anche Salvini a Milano e la Carfagna a Napoli, in un quadro di rilancio del centrodestra a partire dai sindaci delle grandi città”. Ma poi aggiunge: “Extrema ratio, certo, ma ci vuole coraggio a non prendere in considerazione quanto possa essere gravoso un finale di campagna elettorale al settimo mese di gravidanza”.
E allora come si esce dallo stallo? Per la Meloni la parola chiave resta una sola, ovvero le primarie: “Le chiediamo da tempo. Ma non quelle che vorrebbe Marchini, all’americana, riunendo un gruppetto di delegati che acclamino lui”. E, a proposito dell’imprenditore, gela per l’ennesima volta l’ipotesi di sostenerlo: “è un perdente. Come confermano tutti i sondaggi: non arriverebbe nemmeno al ballottaggio. Perché i suoi pochi voti non si sommano a quelli del centrodestra, anzi si elidono a vicenda”. Quindi cosa succederà? “Ok alle primarie ovunque, oppure noi un candidato lo abbiamo”.