Stepchild adoption, anche gli ex Pci contrari
Il tema sulle unioni civili e in particolare sulla stepchild adoption continua ad infiammare il dibattito politico. Ieri è stato respinto, a scrutinio palese, l’emendamento presentato da Calderoli e Quagliariello, che di fatto avrebbe bloccato l’inter legislativo del ddl Cirinnà. La questione dirimente è però un’altra. Quella sull’affido rafforzato. Secondo Massimo Franco, editoriliasta del Corriere della Sera, la decisione di Renzi di non accelerare e spostare il voto a martedì prossimo è il preambolo di “una riforma depurata da quell’adozione dei bambini da parte delle coppie omosessuali, fonte di tensioni trasversali”.
Stepchild adoption, verso lo stralcio?
La stepchild adoption è osteggiata infatti sia a destra che a sinistra. E, a sorpresa, anche dagli ex Pci. A confermarlo è Emma Fattorini, senatrice Pd, che tira in ballo l’ex presidente della Repubblica. “Giorgio Napolitano è il nostro monsignor Ruini. Non gli piace la stepchild adoption e sta lavorando per cambiarla. Se c’è uno che ce la può fare quello è vedrete. E potrebbero seguirlo in diversi”. E’ possibile che Renzi abbia subodorato questo malumore ed abbia spostato, preventivamente, il voto alla settimana prossima. D’altronde il premier ha fatto sapere esplicitamente di essere contrario all’utero in affitto. E l’indiscrezione del Foglio di una settimana fa trova conferma nel silenzio di Ncd durante le votazioni.