Guerra civile in Siria, ora interviene l’Arabia Saudita, pace sempre più lontana
Guerra civile in Siria, ora interviene l’Arabia Saudita, pace sempre più lontana
Decisione irreversibile per l’Arabia Saudita che decide di inviare truppe di terra in Siria per sconfiggere l’Isis. Il colonnello Ahmed Assiri, consigliere del ministero della Difesa Saudita, ha dichiarato ad Al Arabiya: “La coalizione islamica contro il terrorismo sarà operativa entro due mesi”, ed ha accusato l’Iran di coadiuvare le milizie terrroristiche in Siria e in Iraq.
Guerra civile in Siria, la diplomazia
Una dichiarazione che lascia sgomenti durante i colloqui di Monaco indetti per stabilire una strategia comune tra tutti i Paesi coinvolti nel conflitto in attesa della ripresa delle trattative di Ginevra.
Il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha dichiarato: “Tutte le parti del conflitto devono sedersi al tavolo delle trattative, non iniziare un conflitto mondiale. Qualsiasi iniziativa via terra” – ha dichiarato al giornale tedesco Handelsblatt – “porta ad un conflitto permanente, basti osservare cosa è accaduto in Afghanistan”.
Zeid Ràad Al Hussein, Commissario Onu per i diritti umani ha definito questa situazione come “grottesca”, dichiarando: “Circa 51mila civili sono stati sfollati e 300mila rischiano di ritrovarsi in stato d’assedio. A quanto pare non interessa la morte e la distruzione del Paese a chi è coinvolto in questo conflitto.”
foto Chris McGrath/Getty Images
Guerra civile in Siria, uno squilibrio tra le parti
Questa decisione potrebbe rimescolare le carte tra le parti del conflitto e l’unica speranza potrebbe risiedere nei dialoghi di Monaco. Molti paesi occidentali hanno chiesto alla Russia di interompere l’aiuto militare in favore di Assad, ma non sono ancora giunte risposte in tal senso. La coalizione militare contro il terrorismo creata dall’Arabia Saudita è composta da Turchia, Egitto, Pakistan, monarchie del Golfo e alcuni paesi africani; un totale di 34 Paesi che avranno l’appoggio di altri dieci. Il gruppo di alleati si era formato lo scorso dicembre e si riuniranno il prossimo marzo. Nel frattempo i paesi dell’ Issg (International Syria Suppourt Group), tra cui Italia e Germania, stanno tentando di delineare un cessate il fuoco. Una speranza che sta sfumando in uno scenario geopolitico in continuo divenire che lascia poco spazio a congetture.
Gli interessi
La posizione dell’Arabia Saudita che si elegge paladina contro l’Isis potrebbe però non apparire convincente. E’ ormai risaputo che sauditi e iraniani si stanno giocando il Medio Oriente, in una lotta per la supremazia senza esclusione di colpi soprattutto a seguito della fine delle sanzioni dell’ Iran. L’Iran è un paese in rapida ascesa ma l’Arabia Saudita può contare sulla sua stabilità politica e sulla maggioranza dei musulmani sunniti (circa il 60%).
Resta quindi da chiarire se dietro la decisione dell’Arabia Saudita c’è effettivamente il desiderio di sconfiggere l’Isis o se è solo un pretesto per stabilire forzosamente l’egemonia sul Medio Oriente.
foto AFP/Karam al-Masri/Getty Images
Federica Albano