Articolo pubblicato da Daniele Errera il 12/02/2016
Sorpresa, in Italia aumenta la presenza delle donne nei board delle aziende quotate
Uno degli ultimi studi del Pearson Institute for International Economics di Washington è chiaro: più alta è la presenza delle donne nel board dell’azienda e più cresceranno i profitti della società. Una correlazione positiva individuata attraverso una poderosa indagine attuata su 21.980 imprese in ben 91 paesi.
L’economista Daniela Del Boca è sicura della correlazione positiva: “le manager donne sono consapevoli di essere guardate a vista e quindi danno sempre il massimo. Lavorano di più. Mediamente sono molto preparate perché devono dimostrare di meritare un posto che è stato affidato loro grazie a una legge. Inoltre il loro arrivo scardina dinamiche di potere tanto consolidate quanto controproducenti. Penso per esempio alla corruzione”.
La legge di cui parla Del Boca fu inizialmente osteggiata. C’è chi riteneva in un peggioramento delle performance aziendali, racconta Paola Profeta, economista della Bocconi: “possiamo già dire che questo non è accaduto”, racconta fieramente.
Donne nei board, La sorpresa dell’Italia
In sostanza i dati ci dicono che nelle dirigenze dove sono impiegate almeno il 30% di donne, gli utili crescono del 6%. Inoltre una notizia positiva per l’Italia: dopo la Norvegia e la Lettonia è il Belpaese per la più alta partecipazione delle manager donne nei board delle quotate. Nel 2014 erano il 24% le donne nei vari cda. A giugno 2015 il 27,6%. Nel 2011 erano solo il 7,4%, merito evidentemente della legge introdotta nel 2012, quest’aumento. Il che riapre la questione sul tema della meritocrazia e della necessità di introdurre pari opportunità più per educazione civica che per legislazione ordinaria.
Daniele Errera