Regione Sicilia, ecco perché Rosario Crocetta è indagato
Omissione di atti d’ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. Sono questi i reati contestati al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta e ai dirigenti regionali Gaetano Pennino, Rino Gigliola, Sergio Gelardi e Gesualdo Campo.
A chiarire i dettagli della vicenda è Il Fatto Quotidiano, che spiega come al centro della vicenda ci sia il Castello Svevo di Augusta (Siracusa), fortezza costruita intorno al 1232 e voluta dall’Imperatore Federico II di Svevia ed ora in rovina e sequestrata dai Carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Siracusa, su disposizione del gip Michele Consiglio e frutto di un coordinamento con la procura di Siracusa, che parla di “inerzia durata nel tempo”.
Come spiega il Fatto
L’indagine è scaturita da una denuncia dell’associazione Italia Nostra che aveva segnalato gravi danneggiamenti strutturali del Castello che, secondo la tesi dell’accusa, sarebbero “dovuti esclusivamente alla mancata manutenzione e all’abbandono del monumento da parte della Regione Siciliana”. Gli specialisti della Sovrintendenza avrebbero più volte evidenziato, in maniera qualificata, che le lesioni esterne dell’immobile “sono dovute all’omissione dei lavori necessari che costituiscono la causa del deterioramento”. La denuncia, rileva la Procura di Siracusa, è “stata riscontrata” dagli accertamenti dei carabinieri, delegati alle indagini.
L’Autorita giudiziaria – che ha iscritto nel registro degli indagati anche l’ex governatore Raffaele Lombardo – ha evidenziato la responsabilità e gli obblighi giuridici di tutela del bene immobile, su cui non – essendovi notevole importanza monumentale – non può agire il principio di discrezionalità. La procura ha inoltre sottolineato come l’incuria abbia prodotto “un grave rischio per l’incolumità pubblica”, rendendo necessario il provvedimento di sequestro.
Regione Sicilia, la reazione di Rosario Crocetta
Intanto Rosario Crocetta spiega di essere estraneo alla vicenda, dichiarando di avere le carte che dimostrano l’impegno del gabinetto di Regione sulla vicenda sin da luglio 2014, con la trasmissione della pratica relativa all’assessorato regionale ai Beni culturali, “subito dopo avere ricevuto la segnalazione dal ministero dei Beni culturali”.