Serve davvero una tassa sugli ascensori?
Tassa ascensori: esiste davvero?
La notizia è questa. Il Ministero dello sviluppo economico ha “licenziato” uno schema di decreto del Presidente della Repubblica che impone una verifica straordinaria degli ascensori esistenti, attribuendo ai soggetti verificatori la facoltà di prescrivere una serie di costosi interventi a carico dei proprietari di casa. Il motivo? Aumentare la sicurezza degli impianti
Alcuni giornali, come Il Tempo e Italia Oggi, l’hanno ribattezzata “tassa sugli ascensori“. Ma è davvero così necessaria?
Tassa ascensori: le critiche di Confedilizia
Giorgio Spaziani Testa, presidente Confedilizia, in un intervento su Il Tempo, ha criticato la proposta in oggetto sostenendo che la sicurezza degli impianti è già ampiamente garantita: vediamo come.
1. Ogni sei mesi, per legge, gli ascensori sono sottoposti obbligatoriamente a manutenzione da parte di persona munita di certificato di abilitazione o di ditta specializzata ovvero di un operatore comunitario dotato di specializzazione equivalente, con verifica di: paracadute, limitatore di velocità, dispositivi di sicurezza, funi, catene e attacchi, isolamento impianto elettrico e collegamenti con la terra.
2. Ogni due anni, per legge, gli ascensori sono sottoposti obbligatoriamente a verifica da parte della Asl o dell’Arpa ovvero di un organismo di certificazione autorizzato dal Ministero dello sviluppo economico e notificato alla Commissione europea.
3. Un’altra disposizione – il comma 7 dell’articolo 15 del D.P.R. n. 162/’99, prevede: «Nel caso in cui il manutentore rilevi un pericolo in atto, deve fermare l’impianto, fino a quando esso non sia stato riparato informandone, tempestivamente, il proprietario o il suo legale rappresentante e il soggetto incaricato delle verifiche periodiche, nonché il comune per l’adozione degli eventuali provvedimenti di competenza».
Tassa ascensori: la risposta del Ministero
Come possiamo vedere, la sicurezza degli ascensori è rigida. Un ulteriore rafforzamento è inutile. Come fa sapere il Ministero, la “proposta in oggetto non è stata ancora condivisa e approvata dal Governo”. D’altronde, come sottolinea Spaziani Testa, l’obbligo di verifica straordinaria, “non è in alcun modo previsto dalla direttiva europea di cui il provvedimento costituisce attuazione, vale a dire la direttiva 2014/33/UE per l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative agli ascensori e ai componenti di sicurezza per ascensori”.
Sarebbe paradossale se, abolita la Tasi, questa venisse coperta (e superata) da una spesa maggiore. Staremo a vedere.