Sanità Lombardia, il giorno dopo gli arresti nell’ambito dell’inchiesta della procura di Monza, Umberto Bossi commenta l’arresto di Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanità, vicino al governatore lombardo Maroni: “Temo che Maroni venga compromesso”.
Bossi: “Maroni è assessore ad interim Sanità Lombardia”
Secondo il Senatur, che ha parlato del caso ai microfoni di Repubblica, il suo successore sulla poltrona di via Bellerio rischierebbe di essere compromesso per un semplice motivo: Maroni ha le deleghe ad interim sulla sanità. Un campo molto scottante, già colpito, a novembre, dall’arresto dell’assessore Mario Mantovani, che, del Pirellone, era anche il numero due.
Più che a delle conseguenze giudiziarie, Bossi forse si riferisce a delle conseguenze politiche per l’attuale presidente della Regione Lombardia? Che le parole del Senatur siano una vendetta verso chi, come Maroni, spinse per il cambio al vertice, quando il “cerchio magico” venne coinvolto nelle inchieste giudiziarie, nel corso del 2012? Per il momento, l’unica cosa certa è che la maggioranza è compatta nell’appoggio al governatore. Via Twitter, anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, invita Maroni a non mollare.
“Sono molto incazzato per quello che è successo, fermo restando la presunzione di innocenza e la fiducia nella magistratura” ha, invece, commentato la vicenda Maroni, che ha parlato di “stupore” e “grande delusione se le accuse fossero confermate nei confronti di Fabio Rizzi”.
Dalle opposizioni arriva la mozione di sfiducia
Al contrario, le opposizioni sono sul piede di guerra. Il Partito Democratico e il Patto Civico per la Lombardia (la lista civica dell’ex candidato a governatore Umberto Ambrosoli) hanno preparato una mozione di sfiducia, che è stata sottoscritta anche dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. “Sono contento di sapere che anche il M5S intende sottoscriverla” ha affermato Ambrosoli, che ha sottolineato come si tratterà di “una mozione di sfiducia di tutta l’opposizione”.
“È doveroso che le opposizioni presentino una mozione di sfiducia a Maroni per salvare la faccia alla Lombardia” ha, invece, affermato in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Buffagni, sottolineando che “i veri offesi e umiliati sono i lombardi”. “Maroni e la sua maggioranza se ne devono andare a casa” ha, poi, affermato il politico grillino.
“Bisogna rescindere fortemente il rapporto fra la politica e la sanità. Maroni deve prendere atto che non è riuscito a garantire discontinuità con il passato e l’unico modo per farlo a questo punto è di andare alle elezioni” ha, invece, commentato il capogruppo del Partito Democratico al Pirellone, Alessandro Alfieri.
L’inchiesta sulla Sanità
Il tutto è partito da un’inchiesta della procura di Monza, l’operazione Smile, che ha portato a 21 arresti, messi in atto dal nucleo investigativo del gruppo provinciale dei Carabinieri di Milano, con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, undici funzionari pubblici sarebbero stati corrotti da alcuni imprenditori con lo scopo di far vincere illecitamente bandi di gara d’appalto per la gestione esterna dei servizi odontoiatrici indetti da alcune aziende ospedaliere della regione per un valore di 400 milioni.
Oltre a Rizzi e al suo stretto collaboratore Mario Valentino Longo, nell’inchiesta è stata coinvolta anche Maria Paola Canigrati, amministratrice di alcune società del settore, che, stando a quanto raccolto dagli inquirenti, sarebbe riuscita a conquistare il monopolio dei servizi odontoiatrici appaltati in esterno dai presidi sanitari lombardi in circa 10 anni.