Presidente Confindustria, i candidati

Pubblicato il 18 Febbraio 2016 alle 17:47 Autore: Redazione
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Presidente Confindustria, i candidati 

Si stanno avvicinando le elezioni del nuovo Presidente di Confindustria. Nuove le modalità di voto, dopo la riforma statutaria dell’associazione degli industriali avvenuta nel 2014. Il Presidente non sarà più eletto per cooptazione, ma per elezione diretta. Il 28 gennaio scorso, un comunicato stampa di Confindustria rende noti i nomi dei tre “saggi” sorteggiati dal Consiglio generale (l’organismo che ha sostituito la Giunta) da una rosa di nove nomi presentata dagli ex Presidenti e dal Comitato etico dell’associazione: Adolfo Guzzini, marchigiano, patron del gruppo omonimo, Giorgio Marsiaj, imprenditore torinese dell’automotive e il campano Luca Moschini, titolare dell’azienda Laminazione Sottile di Napoli. Questi hanno avuto, dal loro insediamento, due settimane per ricevere eventuali autocandidature alla carica di Presidente di Confindustria e per verificare, con il supporto del Consiglio di indirizzo etico e dei probiviri, la conformità ai requisiti richiesti dal codice etico e dei valori dell’associazione.

Tra una settimana si concluderanno i 28 giorni che i “saggi” avevano a disposizione per confrontarsi con il sistema associativo su coloro che si sono autocandidati alla guida degli industriali. Quattro i nomi usciti dal vaglio di Guzzini, Marsiaj e Moschini: Vincenzo Boccia, ex presidente della Piccola Industria, Marco Bonometti, presidente degli industriali bresciani, Aurelio Regina, già presidente di Unindustria e Confindustria Lazio, e Alberto Vacchi, numero uno degli industriali bolognesi.

Il 17 marzo i candidati usciti dalla consultazione dovranno presentare il proprio programma di fronte al Consiglio generale, che poi dovrà votare a scrutinio segreto il presidente designato. Al termine del processo, l’assemblea privata del 25 maggio eleggerà il nuovo presidente.

Presidente Confindustria, l’alternativa Rocca

Ma gli esiti della competizione appaiono incerti, visto che solo gli aspiranti che al termine della verifica dei “saggi” risulteranno avere almeno il 20% del consenso (rispetto ai voti rappresentati dai delegati dell’assemblea), potranno poi ufficializzare la loro candidatura. Il rischio di frammentazione è molto elevato e proprio per questo motivo inizia a farsi largo la voce che vedrebbe nel numero uno italiano del gruppo industriale Techint e presidente di Assolombarda, nonché ex vice-presidente di Confindustria, Gianfelice Rocca, la personalità ideale ad aggirare la potenziale impasse dell’elezione del nuovo Presidente degli industriali italiani.

 

Camilla Ferrandi

L'autore: Redazione

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