946mila euro di pensione. In un solo assegno. Questo il trattamento di fine rapporto che lo Stato Italiano ha dovuto elargire a Eva Klotz, “pasionaria” altoatesina, per i suoi 7 mandati da consigliere provinciale e regionale del Trentino Alto-Adige. Proprio lei che per tutta la vita ha lottato per l’indipendenza del Trentino contro lo Stato Italiano. La Klotz però assicura: “Non è un regalo e non ho rubato nulla. Ho ricevuto quanto previsto dalla legge”.
Le pensioni d’oro dei consiglieri altoatesini
La cifra esatta dell’assegno è di 945.175 euro. Secondo una legge approvata dal Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige (una delle 5 regioni a statuto speciale) i consiglieri possono incassare la pensione in un unico assegno invece che farlo con cadenza mensile, come tutti i cittadini italiani. Nel 2014 così questo aveva portato allo scandalo dei consiglieri che avevano ricevuto una pensione superiore al milione di euro in un colpo solo. Dopo i titoli sui giornali e l’apertura di un’inchiesta della magistratura si era mosso anche il Consiglio Regionale con una legge (luglio 2014) che, se da una parte ha tagliato il vitalizio del 20%, dall’altra ha lasciato inalterato il trattamento unico di fine rapporto. Ecco che si arriva a Eva Klotz e ai suoi 945mila euro di pensione.
Eva Klotz, una vita contro l’Italia
La carriera politica di Klotz inizia nel 1976 con l’iscrizione alla “Federazione della Patria Sudtirolese”. Per circa 30 anni è consigliere comunale e provinciale di Bolzano e poi regionale del Trentino Alto-Adige. Nel 2007 fonda “Süd-Tiroler Freiheit” (Libertà Sud-Tirolese) movimento politico di matrice indipendentista. E’ passata alle cronache proprio per le sue invettive anti-italiane (ha proposto anche un referendum consultivo per l’indipendenza del Tirolo) e per i suoi atti provocatori come quello di apporre un cartello su ogni strada del Trentino Alto-Adige con su scritto: “L’Alto Adige non è Italia”. Una delle sue frasi più celebri (e al contempo più discusse) è stata quella sui 150 anni dell’Unità d’Italia nel 2011: “Chiederci di festeggiare l’Unità d’Italia è come chiedere ad una donna stuprata di festeggiare con lo stupratore l’anniversario della violenza subìta” aveva detto Eva Klotz in quell’occasione. Qualcuno in questi giorni ha fatto mestamente notare le contraddizioni della “pasionaria” altoatesina: se la signora non riconosce l’Italia come Stato legittimo perché accettarne la lauta pensione?
“Se il Tirolo diventa indipendente restituisco i soldi”
Intanto infuria la polemica. Anche nella puntata di ieri de L’Arena di Massimo Giletti si è discusso molto della vicenda. In collegamento video la Klotz si è difesa così dalle accuse dei presenti in studio: “Se il Sudtirolo diventerà uno Stato libero restituirò all’Italia quei soldi. In caso contrario li userò per portare avanti la mia battaglia per l’autodeterminazione. Quei soldi non li ho certo rubati”.
I giornali trentini parlano di “duro attacco all’autonomia” del Trentino Alto-Adige mentre il Secolo Trentino va all’attacco del conduttore di Rai 1: “Giletti – scrive il quotidiano di Trento – voleva presentare il Sudtirolo e il Trentino come terre dedite a continui sprechi e sopratutto ingrati ai contribuenti italiani che, secondo le affermazioni di Giletti, versano i tributi anche a loro”. Oltre a idolatrare la “coerente” Klotz il giornale ha anche definito le proteste di questi giorni “pretestuose” perché “la legislazione italiana vieta da una parte la creazione di partiti attinenti ad ideologie che difendono fieramente la Patria e al contempo consente movimenti politici che perseguono la disgregazione della Repubblica”.
Giacomo Salvini
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