Matteo Renzi ha deciso: sulle unioni civili si cambia. Accordo con Ncd, fiducia e addio alla stepchild adoption con buona pace della comunità Lgbt. Tutto il gruppo Pd si è detto favorevole al maxi emendamento proposto dal governo che verrà presentato al Senato domani e poi votato giovedì.
La minoranza dem non ci sta: “Renzi ha scelto di consegnarsi mani e piedi a Ncd ed è un errore. La decisione del presidente Grasso che ha giudicato inammissibili tutti i ‘canguri’ e la chiara presa di posizione del M5S sono lì a dimostrare che un’altra strada era percorribile: quella del Parlamento che avrebbe potuto portare all’approvazione del ddl, adozioni comprese” afferma il senatore della minoranza Pd Miguel Gotor spiegando come ora “per noi sia determinante che il maxiemendamento non ostacoli l’attività della magistratura in merito alle adozioni”.
Sul testo verrà messa la fiducia. La firmataria Monica Cirinnà è pronta a votarla: “E’ una fiducia al Paese e non al governo. Voglio chiedere a Sel di votarla”.
Unioni civili, M5S: “Non voteremo la fiducia”
Chi di sicuro non voterà la fiducia è il M5S: “Noi sulle Unioni Civili ci siamo. Renzi e il PD hanno paura del Parlamento e bloccano i diritti delle persone. Grasso prenda di più in mano la situazione e faccia valere il ruolo di seconda carica dello Stato. Dietro il maxiemendamento si nascondono beghe interne del PD e una maggioranza senza numeri” affermano Roberto Fico e Luigi Di Maio del M5s in conferenza stampa al Senato.
Secca la replica di Renzi: “Quando le cose non si chiudono c’è sempre chi dice che potevamo fare in un altro modo. Io difendo il tentativo fatto fino alla settimana scorsa di provarci con i Cinque stelle, ma c’è stato un dietrofront inaspettato, ci hanno fregato e ora non possiamo rischiare di affondare una legge fondamentale per milioni di italiani”. “Il Pd non può essere preso in giro: M5s gioca sulla pelle dei diritti con una posizione spregiudicata”.
Stepchild adoption, c’è una speranza
La stepchild adoption non verrà però abbandonata. Il capogruppo al Pd Senato Luigi Zanda ha detto che è già pronto un ddl ad hoc: “Abbiamo scelto una strada che mette in sicurezza le unioni civili, riconoscendo i diritti a chi non li ha. Le adozioni dei figli del partner saranno inserite in un ddl che è già pronto, vediamo se farlo partire alla Camera o al Senato”.
E se il Parlamento non provvederà, ad intervenire sarà il giudice, caso per caso. A rivelarlo è Edmondo Bruti Liberati, ex procuratore di Milano, intervistato da Repubblica: “Se il legislatore si ritrae sulla stepchild adoption spetterà ai giudici decidere caso per caso, com’è stato fatto finora. I giudici faranno riferimento all’evoluzione interpretativa e ai principi dettati dalla Consulta e dalle Corti europee dei diritti e non si faranno di certo influenzare dalle ideologie personali”, ma “rimane una situazione di ‘non certezza del diritto’ e la possibilità che siano assunte decisioni difformi e comunque possibili lungaggini. Ma il dato di fatto è che i minori ‘adottandi’ sono lì e attendono”.