Salerno-Reggio Calabria: le critiche e le difese alle parole di Renzi
“Il 23 dicembre inaugureremo la Salerno-Reggio Calabria”, firmato Matteo Renzi, Presidente del Consiglio italiano. E’ l’ultimo di una lunga serie di rappresentanti che promette ‘l’impossibile’. E le risate dei giornalisti in conferenza stampa lo dimostra. “Chi ha rumoreggiato sarà costretto a fare un pezzo di strada con me, e guido io”, promette Renzi.
Tuttavia il morale è alto ai cantieri della tratta Salerno-Reggio Calabria. Renzi punta su quei 20,5 chilometri fra Borgo Laino e Campotenese e gli operai si danno da fare, eccome. Sentono di potercela fare per Natale 2016 a far diventare a quattro corsie una delle più famose strade d’Italia. “Facciamo tre turni di 8 ore ciascuno, lavoriamo h24, sette giorni su sette. Finire entro Natale come vuole il Presidente del Consiglio? Ce la faremo, siamo già al 70% di avanzamento del cantiere”, sostengono alcuni operai sulla tratta. I finanziamenti sono stati, del resto, tutt’altro che insufficienti: mezzo miliardo di euro su 8 miliardi totali del progetto A3.
C’è poi chi critica le parole del premier. Sentite già troppo volte. Poi ci sono gli imprevisti: il lotto dal Viadotto Stupino ad Altilia, ad esempio. Parla Antonio Di Franco, sindacalista della Fillea-Cgil locale: “Renzi non può sostenere di chiudere tutto il 22 dicembre 2016, perché c’è almeno un altro lotto, dal Viadotto Stupino ad Altilia di 5,6 km che è appena andato a gara e porterà via molto tempo”. Anche sulle mappe dell’Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade, il gestore della rete stradale ed autostradale italiana) si evidenziano alcuni problemi sulla Salerno-Reggio Calabria, nella fattispecie tre tratti fermi alla fase di progettazione: il Morano Castrovillari-Sibari, Cosenza-Rogliano, Pizzo Calabro- S.Onofrio. Ben 43 chilometri. Un tratto che, secondo Antonio Di Franco, “sono i pezzi più pericolosi della Salerno-Reggio Calabria, soggetti a frane e smottamenti. Lo stesso dicasi per quello tra il Viadotto Stupidino e Altilia. Per completarla veramente tutta servirebbero ancora 2,5 miliardi”. Fondi i quali, sembra il Governo abbia trovato una soluzione di reperibilità: il project review.
Daniele Errera