Barack Obama e il nuovo corso della diplomazia Usa
“L’America raramente è stata così forte rispetto al resto del mondo. E quelli che parlano di declino e di mancanza di leadership danno un’interpretazione sbagliata della storia”. Sono queste le parole che il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto durante il discorso fatto alla United States Military Academy di West Point, ovvero la storica accademia militare statunitense. Inoltre, discutendo sulle linee guida della politica estera del Paese, Obama ha aggiunto che gli Stati Uniti devono rimanere il leader sul palcoscenico mondiale attraverso la diplomazia e non con interventi unilaterali, giustificabili solo laddove sia a rischio la sicurezza nazionale.
“La minaccia più diretta all’America e al mondo è il terrorismo, soprattutto da parte delle filiali decentralizzate di Al Qaeda. Per questa motivazione, ha annunciato un fondo di 5 miliardi di dollari (circa 3,7 miliardi euro) per sostenere la lotta contro il terrorismo nei paesi dell’Africa, dell’Estremo e del Medio Oriente.
“Queste risorse ci consentiranno di essere più flessibili nel portare a termine diverse missioni, tra cui: l’addestramento delle forze di sicurezza in Yemen che hanno lanciato un’offensiva contro Al Qaeda; sostenere una forza multinazionale per riportare la pace in Somalia; lavorare insieme agli alleati europei per addestrare le forze di sicurezza e la pattuglia di confine in modo che siano efficaci in Libia; e facilitare le operazioni francesi in Mali”.
Egli ha ammesso che gli Stati Uniti sono e restano l’hub (“fulcro”, N.d.R.) del mondo, mentre chi parla di declino e di mancanza di leadership da soltanto un’interpretazione sbagliata della storia. Obama ha discusso, inoltre, a proposito della crisi ucraina: “Le azioni della Russia in Ucraina ci hanno ricordato i giorni in cui i carri armati russi entravano nell’Europa orientale. Ma questa non è la Guerra Fredda […] Questo fine settimana, gli ucraini hanno votato in milioni, ieri ho chiamato il nuovo Presidente ucraino. Obama che ha rilevato che la strategia statunitense sulla crisi ucraina è quella di “agire insieme agli alleati e alla comunità internazionale che hanno dato al popolo ucraino la possibilità di votare e scegliere il loro futuro”.