Elezioni Milano, Curzio Maltese verso una lista: “Milano in comune”
Dopo il rifiuto di Giuseppe Civati, il cavallo vincente della sinistra milanese che non si riconosce in Giuseppe Sala potrebbe essere il giornalista ed europarlamentare Curzio Maltese. Benché non ancora candidato, infatti, l’esponente de L’Altra Europa con Tsipras è già al lavoro per creare la lista civica Milano in comune. Già nei giorni scorsi, era circolato il nome di Maltese, che era stato svelato da Radio Popolare.
Elezioni Milano, Maltese: “Se me lo chiedono, mi candiderò”
Si tratta di uno schieramento eterogeneo, quello che ha in mente l’ex giornalista di Repubblica, nel quale far confluire tutti coloro che non vorranno appoggiare il Commissario di Expo, vincitore delle elezioni primarie del centro-sinistra.
Nella squadra, quindi, ci saranno esponenti di Possibile, di Rifondazione Comunista, alcuni nomi di Libertà e Giustizia, oltre all’appoggio di Nando Dalla Chiesa, che già nel 1993 aveva tentato la scalata a Palazzo Marino a capo dello schieramento dei Progressisti. Prove di intesa, che sono avvenute in un incontro al circolo Concetto Marchesi di Milano. “C’è troppa gente insoddisfatta della proposta Sala” ha spiegato Maltese a Jacopo Jacoboni della Stampa, aggiungendo che “al momento faccio l’europarlamentare”, ma che “se me lo chiedono, e naturalmente se il mio nome è quello che può unire di più, io non mi tiro indietro. Ma andrebbe benissimo anche se il nome fosse un altro”.
Maltese: “Sala è di destra, Expo solo uno spot”
In un’intervista a Lettera 43, infatti, Maltese ha sottolineato di voler dare il proprio contributo, essendo Milano la città in cui è nato e cresciuto. Per l’esponente della Lista Tsipras, l’esperienza iniziata da Giuliano Pisapia nel 2011 deve avere maggiore continuità, rispetto a quella che si prospetterebbe con una vittoria di Sala: “Negli ultimi cinque anni (Milano ndr) aveva rialzato la testa con la giunta Pisapia, quindi non vedo perchè ora si dovrebbe riconsegnarla, peraltro con i voti del centrosinistra, a uno che stava con Letizia Moratti“.
Per Maltese, Sala “ha cambiato modo di vestire, indossa la maglietta di Che Guevara, ma la pensa esattamente come quando stava con la Moratti”. Il riferimento del giornalista è la proposta di privatizzazione delle municipalizzate, “una politica liberista che non c’entra niente con quello che ha fatto la giunta Pisapia e che dovrebbe fare la sinistra in una città come Milano. Duro affondo, poi, anche su Expo: “è stato uno spot gigantesco”, che “di ricadute vere sull’economia ne ha avute pochissime, il punto e mezzo di Pil non c’è stato, l’economia cittadina non ha avuto chissà quanto, è stata solo una bella fiera”.
Da Formiche, però, Emanuele Macaluso bacchetta la scelta della sinistra: “Io osservo che se l’alternativa a Renzi si identifica con queste ammucchiate di reduci senza patria, ripetutamente sconfitti e costituzionalmente minoritari, è chiaro quale sarà l’esito” ha scritto l’ex direttore dell’Unità, sostenendo che “il tentativo di questi gruppuscoli non è di vincere e amministrare la città, ma è di far perdere Sala, e dunque Renzi”. In sostanza, più un modo per colpire il PD che quello per proporre un’alternativa di sinistra all’ex sindaco di Firenze.
Elezioni Milano, Sel: “Balzani nostro punto di riferimento”
Chi, invece, si trova in mezzo al guado è Sel. Da un lato, infatti, ci sono i dissidenti che guardano al progetto di Milano in comune, dall’altro i 70 delegati metropolitani che chiedono di “non abbandonare lo spazio arancione”. Il tutto, però, ad una condizione: che Sala dia garanzie su un possibile ticket con l’attuale vicesindaco Francesca Balzani, “punto di equilibrio e rappresentanza” di “una lista di sinistra con forte identità, capace di orientare le scelte di governo”.