Fragile States Index: dei 10 stati più “fragili” del mondo 7 sono in Africa e 3 in Medioriente, secondo l’ultimo rapporto del Fund for Peace (tra i parametri presi in esame: la legittimità delle istituzioni, la sicurezza dell’apparato statale, la libertà dei media, i tassi di disuguaglianza e di crescita ma anche il numero di rifugiati che lasciano il paese, per esempio).
In cima alla classifica il Sud Sudan, lo stato “più nuovo” del mondo: è il mix di guerra civile, instabilità politica ed estrema povertà a porre il paese nella massima categoria di rischio. “Allerta molto alta” anche per Somalia, Repubblica Centrafricana e Sudan.
Sono 12 i paesi ai quali è stata assegnata la categoria “allerta alta”: 6 sono in Africa, 4 in Medioriente, in 11esima posizione Haiti, il paese più instabile del continente americano secondo gli autori del rapporto, 13esimo c’è il Pakistan.
Fragile States Index: ecco i paesi più instabili del mondo
Sono i paesi europei i più stabili del mondo. I migliori risultati sono quelli delle democrazie scandinave con una menzione particolare per la Finlandia, l’unico paese a cui è stata assegnata la categoria di “molto sostenibile”. Italia al 147esimo posto: rientra nella categoria dei paesi “stabili”.
Tra i paesi che hanno visto migliorare maggiormente la loro situazione negli ultimi 9 anni Bosnia Herzegovina, Germania, Repubblica Dominicana, Indonesia ma soprattutto Cuba. Pesa sul successo di L’Havana lo sviluppo economico degli ultimi anni e la riapertura dei rapporti con gli Usa. D’altro canto, non potevano che essere Libia, Siria e Mali, oltre a Senegal e Guinea Bissau, i paesi che hanno visto peggiorare di più la propria posizione in classifica dal 2006.
Tuttavia, tra il 2014 e il 2015, precisano gli autori del rapporto, ben 108 paesi hanno migliorato hanno migliorato la loro prestazione di oltre 0,2 punti, mentre circa la metà, solo 52 hanno peggiorato perso più di 0,2 punti.