Occupazione, Letta migliore di Renzi (secondo Bechis)
Occupazione, Letta migliore di Renzi (secondo Bechis)
Il Governo di Enrico Letta migliore di Renzi. Secondo l’analisi del vicedirettore di Libero Franco Bechis, a distanza di due anni il confronto tra i risultati non sembra favorire l’attuale premier, piuttosto la vera differenza del miglioramento dell’economia sembra imputabile al ciclo economico: incerto ai tempi di Letta, positivo nell’epoca Renzi. Sul fronte occupazione che i risultati di Matteo Renzi superano quelli di Letta, anche se il vero nodo resta la disoccupazione giovanile.
E’ di ieri l’analisi pubblicata dall’Istat sull’occupazione in Italia: il 2016 è infatti aperto con un balzo in avanti degli occupati, con un aumento di 70mila persone al lavoro in più rispetto al mese precedente, frutto di una crescita di 99mila dipendenti con contratto a tempo indeterminato e di una contrazione di 28mila occupati a termine e di mille autonomi. La disoccupazione resta stabile, mentre gli attivi diminuiscono di 63mila unità. Gli stessi dati Istat mettono in evidenza però come la disoccupazione giovanile rimanga su livelli molto alti, al 39,3%, e in crescita dello 0,7% su dicembre 2015, ma in calo dell’1,6% su gennaio 2015.
Occupazione, con Renzi aumento della disoccupazione giovanile
Nel gennaio 2014, ultimo mese del governo Letta, l’Italia era al 21° nella classifica europea sulla disoccupazione, Risultati migliori solo di Bulgaria, Slovacchia, Portogallo, Cipro, Croazia, Spagna e Grecia. L’Italia aveva lo 0,9% di disoccupazione più della media dei paesi dell’euro e 2,10 punti in più della media dei 28 paesi europei. A gennaio 2016 l’Italia è migliorata di due posizioni: è al 23° posto in Europa sulla disoccupazione. Sulla disoccupazione giovanile i risultati sono molto simili: l’Italia era ed è rimasta quartultima in Europa. Ed è proprio il Jobs Act a non aver prodotto i risultati sperati: rispetto alla media dei 28 paesi europei l’Italia è stata peggiore con Renzi rispetto a Letta: a inizio 2014 la percentuale era il 18,30 in più della media d’Europa, oggi la distanza si è allargata a 19,70 punti.