Ostaggi italiani: “Io sono Gino Pollicardo e con il mio collega Filippo Calcagno oggi 5 marzo 2016 siamo liberi e stiamo discretamente fisicamente, ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia”. Queste le parole scritte in stampatello su un foglio di quaderno apparse in una foto diffusa dal profilo Facebook del centro di informazione di Sabrata, che raffigura i due italiani visibilmente devastati, con lunghe barbe e capelli. La data è sbagliata, forse i due non sapevano dell’anno bisestile. La liberazione dei due ostaggi italiani in Libia è stata annunciata in primis dal Consiglio militare di Sabrata, e in Italia è stata affermata tra i primi dal presidente del Copasir – l’organo del governo che controlla i servizi segreti – il senatore leghista Stefano Stucchi, dai microfoni di Rai News 24. Confermata anche dalla Farnesina l’avvenuta liberazione degli ostaggi che ora sarebbero nelle mani della polizia locale, in attesa di essere trasportati in una “zona sicura” dall’intelligence italiana.
La liberazione arriva dopo la notizia dell’uccisione di Fausto Piano e Salvatore Failla, anche loro dipendenti della ditta “Bonatti” rapiti con Pollicardo e Calcagno lo scorso 29 luglio; pare che qualche settimana fa i quattro fossero stati divisi dai sequestratori.
Piano e Failla sono deceduti durante uno scontro a fuoco avvenuto mercoledì notte a Sabrata, città situata sulla costa a circa 100 km dal confine con la Tunisia, non lontano dal luogo del sequestro, vicino all’importante impianto di gas di Mellitah gestito da Eni e dalla compagnia petrolifera di Stato della Libia. Nonostante gli evidenti buchi di informazione due differenti versioni sono circolate fin da subito: la prima parla di un’operazione delle forze di polizia locali intente ad attaccare un covo di jihadisti dell’Isis in cui i due italiani sarebbero stati usati come ‘’scudi’’; altra ipotesi riferisce che a ucciderli sarebbero state proprio le milizie di Tripoli e non i rapitori.
Ostaggi italiani: ecco chi è stato rapito dal 2004 in poi
Sono tanti gli italiani impegnati nel mondo, chi per lavoro, chi per operazioni di cooperazione, chi per un semplice viaggio turistico; ecco un breve elenco dei sequestri di italiani all’estero, dal 2004 ad oggi:
2004, IRAQ – Vengono sequestrati a Baghdad Fabrizio Quattrocchi, Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio. Quattrocchi viene ucciso, gli altri liberati.
2004, IRAQ – Rapiti il freelance Enzo Baldoni, ucciso poco dopo, Simona Torretta e Simona Pari, liberate dopo 19 giorni.
2005, IRAQ – Rapita la giornalista Giuliana Sgrena. Ucciso da un militare americano, Nicola Calipari funzionario del Sismi che doveva riportare la giornalista a casa.
2007, AFGHANISTAN – Rapito il giornalista di Daniele Mastrogiacomo, poi liberato.
2009, MALI – Rapiti il 17 dicembre 2009 due coniugi italiani, Sergio Cicala e Philomene Kabourè, liberati dopo quattro mesi.
2011, LIBIA – Rapimento dell’inviato Domenico Quirico. Resta in ostaggio per due giorni con i colleghi Elisabetta Rosaspina, Giuseppe Sarcina e Claudio Monici.
2011, SOMALIA – I pirati somali catturano due navi mercantili italiane, la Savina Caylyn, con 5 italiani a bordo, e la Rosalia D’Amato, con 6 italiani. Gli ostaggi vengono liberati insieme alle unità lo stesso anno.
2011, SUDAN – Nel Darfur viene catturato dai ribelli locali il cooperante di Emergency Francesco Azzarà, liberato dopo 124 giorni.
2011, TANZANIA – Gli Al Shabaab somali catturano al largo della Tanzania l’italo-sudafricano Bruno Pellizzari. Viene liberato dopo un anno e mezzo.
2011, ALGERIA – Sequestrate la turista Sandra Mariani e la cooperante Rossella Urru. Entrambe vengono liberate nel 2012.
2011, NIGERIA – Rapito l’ingegnere Franco Lamolinara, sequestrato dagli jihadisti: l’italiano viene ucciso dai sequestratori durante un blitz delle forze speciali di Londra.
2012, PAKISTAN – Il cooperante Giovanni Lo Porto, sequestrato in Pakistan nel 2012, viene ucciso in un raid di un drone della Cia nel gennaio 2015.
2013, SIRIA – Secondo rapimento per Quirico, che resta nelle mani dei sequestratori per quattro mesi.
2013, SIRIA – Continua il sequestro del gesuita padre Paolo Dall’Oglio, scomparso in Siria nel 2013.
2014, LIBIA – Rapiti due tecnici italiani: l’emiliano Marco Vallisa e il veneto Gianluca Salviato, entrambi liberati dopo diversi mesi. Anche Ignazio Scaravilli viene liberato, il medico catanese sequestrato nel gennaio 2015.
2014, SIRIA – Le due volontarie Greta Ramelli e Vanessa Marzullo vengono rapite nel nord del paese alla fine di luglio. Saranno liberate a gennaio 2015.
2015, FILIPPINE – Rolando Del Torchio, 56 anni, ex sacerdote italiano viene sequestrato a ottobre nel suo ristorante a Dipolog City. Da tempo non ci sono più notizie sul sacerdote.
2015, LIBIA – Vengono rapiti quattro tecnici della Bonatti, Fausto Piano, Salvatore Failla, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, nella zona di Mellitah, a 60 km da Tripoli.
2016, EGITTO – Il ricercatore friulano Giulio Regeni, scomparso al Cairo il 25 gennaio scorso, è stato ritrovato senza vita la sera del 3 febbraio.
Giulia Perbellini