Sondaggi Politici: per gli italiani l’intervento in Libia è inutile
Sondaggi Politici: per gli italiani l’intervento in Libia è inutile
La maggioranza degli italiani è contraria ad un intervento armato in Libia. A rivelarlo è un sondaggio Demopolis condotto per la trasmissione de La7, Otto e Mezzo. Il 54% del campione intervistato si è detto contrario. Solo il 35% è favorevole ad una missione internazionale nel paese nordafricano a guida italiana. Secondo la rilevazione, sono gli elettori del M5S, con il 70%, i più contrari ad un intervento. Seguono gli elettori del Pd con il 47%, quelli di Forza Italia con il 35% e gli elettori della Lega Nord con il 32%. Alta la percentuale degli astensionisti (59%)
Sondaggi politici: i contrari
Ma perché gli italiani sono contrari ad un intervento? Per una serie di ragioni. Vediamo le principali. Il 67% si è detto contrario perché una missione militare in Libia sarebbe inutile e controproducente come in passato. Secondo il 46%, l’Italia non si può permettere, oggi, i costi di un intervento militare. Per il 40% si tratta di una scelta rischiosa, in quanto ci espone a ritorsioni e attentati.
Sondaggi politici: i favorevoli
E le ragioni dei favorevoli ad un intervento quali sono? Vediamole insieme. Il 60% sostiene un’azione militare per bloccare l’avanzata dell’Isis e il radicamento del Califfato in Libia. Per il 42% l’intervento nel paese nord africano ci permetterà di avere un ruolo strategico nelle relazioni internazionali e nel Mediterraneo. Il 39% ritiene che l’intervento sia necessario per tutelare gli interessi economici dell’Italia in Libia.
Sondaggi politici: i motivi dell’intervento
Secondo il sondaggio, i motivi che spingono la comunità internazionale ad intervenire in Libia sono prettamente economici. Il 49 e il 45% ritiene che l’azione militare serva a proteggere i giacimenti energetici e a rafforzare gli interessi economici in Libia. Il 52% vede nell’intervento un’azione volta a stabilizzare la situazione politica e a fermare l’avanzata dello Stato Islamico. solo il 38% crede che il motivo dietro all’intervento sia volto a esercitare un controllo sui flussi migratori.