Davvero Casaleggio spia i parlamentari del M5S?
Se così fosse sarebbe un caso politico gravissimo. Da alcune persistenti voci circolanti negli ambienti parlamentari, sembrerebbe che la Casaleggio Associati controlli le e-mail dei parlamentari M5S. Da una parte il Pd attacca, mentre dall’altra la Presidente della Camera Laura Boldrini chiede una verifica.
La smentita di Casaleggio
Casaleggio e i suoi smentiscono le accuse de Il Foglio: non hanno avuto accesso nelle poste elettroniche di deputati e senatori grillini. Ma la testimonianza di Tancredi Turco, già deputato M5S e fuoriuscito oltre un anno fa dal Movimento, porta ombre pesanti sull’operato di Casaleggio: “a settembre del 2014 – racconta il deputato veneto – venimmo a sapere che la Casaleggio Associati non solo aveva avuto informazioni sui nostri server di posta elettronica. Ma capimmo pure che qualcuno da lì aveva potenzialmente accesso al nostro sistema di archiviazione e comunicazione interno, parlamentari5stelle.it, quello che usano i deputati, dove si depositano documenti. Ne discutemmo anche in assemblea di questo fatto. Io, come altri, non feci una denuncia solo per il bene del Movimento. Ma la cosa diede ‘fastidio’, si fa per dire, a tanti”.
Già nel 2013 venne fuori una simile problematicità: l’email di Giulia Sarti, fidanzata di Giuseppe Favia (in rotta col M5S), era stata violata e molte lettere elettroniche diffuse, così come foto e pensieri della deputata. Una violenza politica, secondo il suo addetto stampa Lorenzo Andragheti: “Giulia Sarti si era messa contro lo staff della comunicazione. Alla fine, chissà come, mentre Giulia si lamentava dello staff, sono state diffuse le sue email, accompagnate dalla minaccia anonima di rivelarne altre, e di altri parlamentari. A quel punto stavano tutti zitti. C’è sempre stata una tensione che si tagliava con il coltello. Una paura incredibile di essere abbandonati ai cani, di essere in qualche modo esposti alla gogna del web, di essere sputtanati, e di essere anche spiati”. Secondo il deputato Sebastiano Barbanti (oggi ex M5S, attualmente nel Gruppo Misto) “a Milano potevano avere avuto accesso alle nostre mail, ci preoccupammo”.
Oggi monta nuovamente la polemica. Dal Pd si attacca Casaleggio: “che Casaleggio fosse il vero, oscuro e nascosto capo del M5S era già chiaro, ma è davvero inquietante leggere che spia i suoi parlamentari. La “Spectre” al confronto sembra un’associazione di dilettanti”, afferma Lorenzo Guerini. Di “Parlamentari sotto il controllo del Grande fratello di Casaleggio&Associati”, parla Alessia Rotta e di come “Casaleggio si sia fatto il suo Kgb”, scrive Andrea Marcucci. Ma dal blog di Grillo non si attende e l’ex comico genovese risponde fortemente e in modo secco: “Casaleggio Associati non ha mai avuto accesso al server in questione come già dichiarato. Le querele sono pronte e vengono inviate regolarmente”. Che le spade vengano sguainate, un nuovo motivo di rottura politica fra i due principali partiti del Parlamento è servito.
Daniele Errera