Primarie Centrosinistra Roma, i motivi della bassa affluenza
Il giorno dopo le primarie di centrosinistra a Roma che hanno incoronato Roberto Giachetti, arrivano le polemiche della minoranza Pd per la poca affluenza. Sul banco degli imputati finisce il premier/segretario Matteo Renzi. “Il doppio incarico di Renzi non sta funzionando non c’è un segretario a tempo pieno e il Pd rischia di diventare un insieme di comitati elettorali e lasciare le porte spalancate al trasformismo” attacca l’esponente della minoranza dem Roberto Speranza. “Noi non possiamo far finta di non vedere i numeri di ieri, che testimoniano difficoltà, inquietudine, disagio di un pezzo grande del nostro mondo. C’è stato un pezzo grande del nostro mondo che non ha capito la fine di una esperienza dal notaio – spiega Speranza Non si può sottovalutare il fatto che i numeri sono molto più bassi di quelli di anni fa”. Più in generale, però, “c’è un tema che riguarda il futuro del Pd, cosa sta diventando: molti se lo chiedono, sono preoccupati dell’esito e non partecipano alle primarie”.
In effetti la disaffezione è stata piuttosto marcata. Ieri a Roma sono andate a votare circa 45 mila persone, la metà rispetto al 2013. Ad onor di cronaca, mancano ancora all’appello circa 25 sezioni “da ritrovare” prima di avere il risultato definitivo di affluenza e preferenze delle primarie del centrosinistra. Ma perché questo flop?
Primarie Centrosinistra Roma: i motivi del flop
Le cause di una bassa affluenza sono tante. Quella principale è da ricondurre alla premiata ditta Buzzi e Carminati, come spiega il presidente Pd, Matteo Orfini: “Qui nel 2013 era andata più gente ai gazebo, ma perché c’erano le truppe cammellate dei capibastone poi arrestati, il pantano che portò a Mafia Capitale, le file di rom”. Analisi condivisa da Carlo Lucherini, senatore Pd: “Non credo si possano ricondurre le primarie ad una questione di correnti, hanno vinto i candidati più forti nelle varie realtà – ha affermato Lucherini a Radio Cusano Campus – Con tutto quello che è successo negli ultimi mesi a Roma, una certa disaffezione degli elettori nei confronti del Pd era prevedibile”.
Per il collega Stefano Esposito anche il maltempo ha fatto la sua parte: “Ieri a Roma tutti gli aspetti atmosferici si sono concentrati. Anche la grandine, che magari ha indotto qualcuno a restare a casa”.