Femminicidio, Laura Boldrini: indirettamente colpa anche delle donne
E’ una Laura Boldrini a tutto campo quella intervistata da La Stampa. Il tema principe è l’8 marzo, la giornata delle donne. Boldrini non abbassa la guardia e concentra i suoi sforzi sul femminicidio. Impone a Montecitorio di abbassare la bandiera a mezz’asta per le vittime del femminicidio: “un simbolo. Siccome da anni stiamo assistendo a una strage di donne è giusto che il lutto sia collettivo”.
Si parte da un doloroso argomento: i figli sostanzialmente orfani. Figli di una madre che non c’è più in quanto barbaramente uccisa dal padre, ora in prigione. Migliaia di casi in Italia: “bisogna prenderli in seria considerazione. Lo Stato li deve ascoltare, il legislatore deve fare qualcosa. Sono pronta a riceverli”. Comunque sul femminicidio la Boldrini rilancia la centralità del Parlamento: “ha approvato la nuova legge con pene più severe, stanziando fondi per i centri antiviolenza”. Negli anni “di strada ne abbiamo fatta tanta (proprio quest’anno celebriamo in Italia il settantesimo del diritto di voto alle donne). Ma sul piano del lavoro deve essere fatto ancora moltissimo. Mi lasci dire però che una parte della responsabilità è anche delle donne”.
Boldrini parla di carenza di autostima, specialmente nel settore dei servizi, negli uffici. Nonostante l’alta formazione, non si fanno rispettare, sostiene la Presidente della Camera dei Deputati. Sulla differenza tra generi, indirettamente è anche colpa delle donne. Poi Boldrini parla del modus operandi da sostenere: “sulla carta abbiamo ottenuto tanti diritti, ma la sfida è vederli tradotti nella realtà. E aiutare i tre quarti delle donne del mondo che ne sono ancora escluse. Essere suffragette oggi significa questo: mettere in pratica i diritti nel nostro paese e accompagnare nelle loro lotte quelle donne che ancora non possono lavorare, votare, studiare, in alcuni paesi nemmeno guidare un’automobile. Sono comunque le donne a doversi battere senza delegare ad altri. E quelle che non lo fanno si rendono complici, con la scusa del quieto vivere”.
L’ultimo punto è su un’assenza ingiustificata agli occhi della Boldrini, il Ministero delle Pari Opportunità: “un’assenza che pesa sulle donne. Si sente la mancanza di una figura di riferimento, le associazioni ci scrivono spesso, sono disorientate. Ora è venuta meno pure la delegata del presidente del consiglio. Auspico che si ponga rimedio” che significhi più rappresentati, più fondi e più formazione su un tema spesso e volentieri lasciato in secondo piano. Ingiustificatamente.
Daniele Errera