Dopo aver superato lo sbarramento del 4% previsto per le Europee, il Ncd di Angelino Alfano riunisce i capigruppo parlamentari per determinare la nuova linea da seguire.
Le elezioni europee hanno evidenziato per il Nuovo Centrodestra un risultato non troppo lusinghiero che solo la fusione con l’Udc ha in parte arginato. A questo punto un’alleanza con il partito di Casini potrebbe rivelarsi assolutamente necessaria e andare oltre l’estemporanea coalizione in vista delle Europee 2014.
E se in casa Ncd ci sono ancora pochi nostalgici che guardano verso Berlusconi, l’ipotesi più accreditata è quella di un accordo di lunga durata con il premier Matteo Renzi. Non sono pochi i deputati di Alfano che prendono in considerazione la possibilità di trasformare quella che fino a questo momento è solo un’intesa di governo in un accordo politico vero e proprio.
Renzi e Scelta Civica: “Non facciamo campagna acquisti ma dobbiamo essere disponibili a riflettere immaginando che l’orizzonte della magistratura sia quello del 2018”. Queste le parole del premier Renzi, che si dichiara pronto ad accogliere i “naufraghi”.
Dopo lo scioglimento di Scelta civica, ridotta allo 0,7% di Scelta europea, infatti, per gli esodati montiani si configura un’unica meta: il Pd. Lo stesso Monti ha dichiarato che “se Renzi avesse vinto contro Bersani, Scelta civica non sarebbe nata”; e ora “l’agenda Renzi è l’agenda Monti”. Ma all’interno dei “naufraghi” resta qualche perplessità. Se da un lato infatti c’è chi è pronto per una fusione con il Pd, dall’altro c’è chi, come Alberto Bombassei, Andrea Causin e Gianfranco Librandi, preferirebbe un accordo con il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano.
Ma Renzi per il suo “Pd allargato” non guarda solo ai naufraghi di Scelta civica. Potrebbero infatti cedere alle lusinghe del premier anche i fuoriusciti M5S e ai deputati Sel. Si potrebbe venire a creare dunque quella che Civati ha definito “l’area del nuovo centrosinistra”. Ma Vendola frena: “Una sinistra di governo non è una sinistra nel governo”
Diverso il discorso con i Popolari dell’ex ministro Mario Mauro con i quali sembra davvero incerta una possibile coesione poiché “sono più vicini alla destra”.
I prossimi giorni potrebbero quindi riservare grosse sorprese per quanto riguarda le fusioni e le alleanze. Fatto sta che nonostante il 40% “il Pd non può governare da solo” come ha ricordato Renzi in conferenza stampa.
Alessandra Scolaro