Nuova azione degli uomini delle fiamme gialle nell’ambito dell’inchiesta Grandi Eventi che, tra il 2009 e il 2010, portò all’iscrizione nel registro degli indagati di 18 persone tra politici, imprenditori e dirigenti pubblici. Al centro delle indagini, all’epoca, dubbi e presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti e lavori pubblici per la realizzazione di grandi opere, tra cui le strutture per i mondiali di nuoto di Roma e il G8 della Maddalena, in Sardegna, tenutosi poi all’Aquila.
A finire sotto sequestro stamattina, su richiesta della procura capitolina, il Salaria Sport Village dell’imprenditore Diego Anemone e le nove società che gestiscono le attività all’interno della struttura per un valore complessivo di 200 milioni di euro. Convocata per le 11.15 in Procura, a Roma, una conferenza stampa durante la quale il procuratore capo Giuseppe Pignatone renderà noti i dettagli dell’operazione ancora in corso.
Non è la prima volta che il complesso di proprietà di Anemone finisce sotto sequestro. Ad apporre i sigilli a parte della struttura, infatti, nel 2009, era stato il nucleo di polizia giudiziaria dei vigili di Roma, nell’ambito dell’inchiesta sul G8 della Maddalena che ha visto coinvolti, tra gli altri, Angelo Balducci e l’allora capo della protezione civile Guido Bertolaso. Nel giugno del 2012 il tribunale del Riesame aveva poi disposto il dissequestro degli immobili.
Un secondo ordine di sequestro però, sempre nel 2012, aveva colpito le proprietà di Anemone. Sequestro di beni per oltre 32 milioni per il coinvolgimento dell’imprenditore, con l’accusa di riciclaggio e appropriazione indebita, nell’inchiesta Grandi Eventi. Sigilli per le le palazzine G ed H del Salaria Sport Village. Il processo, che vede imputato anche Anemone, è iniziato due mesi fa, a marzo.
Carmela Adinolfi