Economia Irlanda: è il ritorno della Tigre celtica? Forse. Per adesso ci sono i numeri e sono più che abbastanza. Lo scorso anno l’economia in Irlanda è cresciuta del 7,8 per cento. In tutta l’area euro non c’è nessuno che corra a un ritmo così elevato.
L’Irlanda va più veloce di Cina e India, tanto per citare due storiche locomotive mondiali, e continuerà a procedere spedita anche nel 2016: le previsioni ufficiali dicono che il Pil irlandese si espanderà del 4,3 per cento quest’anno. Le esportazioni tirano la crescita (+16 per cento) ma anche i consumi privati vanno bene: 3,1 per cento in più nell’ultimo trimestre del 2015, segnale di una domanda interna che dopo anni di durissima crisi economica prima e di austerity poi ha ripreso ad andar bene. L’anno scorso gli investimenti sono aumentati del 28 per cento. La spesa pubblica è calata del 6,8.
Economia Irlanda: il ritorno della Tigre celtica
L’Irlanda sembra dunque tornata ai fasti di fine anni ’90, durante i quali s’era meritata il titolo di ‘Tigre celtica’ proprio grazie alle sue straordinarie performance di crescita. L’economia si dimostra in salute nonostante l’incertezza del quadro politico. Il governo che ha guidato il paese negli ultimi anni è stato bocciato dagli elettori a fine febbraio. Nessun partito ha ottenuto la maggioranza e al momento un nuovo esecutivo ancora non c’è.
Secondo Alan McQuaid, capo economista della Merrion Capital Group Ltd a Dublino, “la minaccia della Brexit mette in luce l’urgenza per l’Irlanda di avere un esecutivo in carica il prima possibile”, come detto all’agenzia Bloomberg.
Il rischio maggiore per l’economia di Dublino, infatti, arriva proprio da est, dall’altra sponda del mare d’Irlanda. Il paese ha legami commerciali strettissimi con il Regno Unito. Se la Gran Bretagna dovesse votare per lasciare l’Unione europea, l’incognita economica che ne deriverebbe potrebbe stoppare anche la ripresa dell’isola di smeraldo.