Primarie Roma, dati gonfiati una pratica comune
Primarie Roma, dati gonfiati? Una pratica comune
Il caso “dati gonfiati” continua ad agitare il Pd romano. A quanto si apprende, l’allarme su un’affluenza superiore a quella dichiarata era stato dato da Roberto Morassut prima dell’apertura delle urne: “Un’affluenza sotto i 50 mila votanti sarebbe imbarazzante per il Pd”.
Dichiarazioni che avevano portato il presidente del Pd Matteo Orfini a dire, a metà giornata, che le “cose ai seggi vanno molto bene. Ci sono lunghe file e i votanti sono già ventimila”.
E’ sempre Morassut, rivela il Corriere della Sera, a mettere in dubbio i dati e le proiezioni finali.
“Alle ore 15 Morassut viene a sapere dai suoi che le schede non sono a quell’ora, più di 18mila. E così alle 17, dopo aver verificato che i votanti sono circa 30 mila, Morassut lancia l’allarme con un comunicato in cui giudica insufficiente la partecipazione”
Primarie Roma, i dati gonfiati una pratica comune
In serata Orfini evocava “50 mila votanti”, ma la sinistra dem chiedeva conto seggio per seggio. Un modo, come un altro, per mettere i bastoni tra le ruote a Matteo Renzi. Perchè, come rivela al Corriere un deputato renziano:
“Una volta queste cose le sapevamo fare. Se il Nazareno diceva che dovevamo arrivare a 50 mila era 50 mila, punto. E certo non si veniva a sapere”