Corruzione Anas: chi sono gli indagati
L’operazione condotta all’alba da 250 militari della Guardia di Finanza riguarda 19 persone tra dirigenti e funzionari dell’Anas, imprenditori titolari di appalti per opere pubbliche di primaria importanza, un politico e un avvocato. Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Roma investono i dirigenti dell’ente pubblico più importante in materia di appalti: ‘’un marciume diffuso’’ secondo il giudice, e ‘’sconvolgente’’ per l’agilità da parte degli appartenenti all’organizzazione nel far vincere un appalto ad una società amica. Oltre agli arresti sono state eseguite ben 50 perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni delle persone coinvolte a vario titolo; sequestrati 800 mila euro, ritenuti il profitto delle attività illecite.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse per le ipotesi di reato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, autoriciclaggio, favoreggiamento personale e truffa. L’importante risultato è stato ottenuto dal lavoro delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma.
Tra gli indagati anche Marco Martinelli, romano di 53 anni, parlamentare di Forza Italia nell’attuale legislatura a cui è stato notificato un avviso di garanzia. Al deputato gli inquirenti contestano i reati di concorso in turbativa d’asta e corruzione; il suo ruolo sarebbe quello di intermediario con il costruttore siciliano Giuseppe Ricciardiello (ora ai domiciliari) a proposito di alcuni appalti Anas in Sicilia. L’imprenditore avrebbe chiesto anche un intervento di Matteoli –l’ex ministro delle infrastrutture- e avrebbe consegnato delle tangenti Anas alla ‘’dama nera’’, Antonella Accroglianò, principale tessitrice dello scambio di tangenti per l’assegnazione degli appalti.
Corruzione Anas, la prima inchiesta
L’operazione, denominata ‘’Dama Nera 2’’, è il prosieguo della prima inchiesta che nell’ottobre 2015 vide arrestati 10 persone tra cui dirigenti, funzionari, imprenditori e soprattutto l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri (governo Prodi); il nome dell’inchiesta proviene dall’appellativo dato dagli inquirenti ad Antonella Accroglianò, principale indagata e “deus ex machina” dell’intera organizzazione.
“Ciliegie”, “libri”, “topolini” o “medicinali antinfiammatori”: erano queste le parole in codice usate per indicare le tangenti dalla Accroglianò, che -come ha detto il giudice Pignatone- “ha la borsa sempre aperta, arriva qualcuno e ci mette una busta”. La “Dama” è la nipote di Peppino Accroglianò, Cavaliere di Gran Croce e consigliere della Regione Calabria per tre legislature consecutive, oggi presidente di C3, Centro culturale calabrese che organizza convegni nazionali e internazionali.
Il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani ha ringraziato pubblicamente la Procura di Roma “per l’aiuto fondamentale che sta dando al nuovo vertice di Anas” e nel “tutelare la parte sana dell’azienda”. Intanto Anas fa sapere che le persone oggetto di provvedimento cautelare sono già state licenziate con procedura accellerata, tranne qualche eccezione.
Giulia Perbellini