Sondaggio Ixè per Agorà: PD ripesca voti da M5S e Scelta Civica, fiducia in Renzi alle stelle
Sondaggio Ixè per Agorà: PD ripesca voti da M5S e Scelta Civica, fiducia in Renzi alle stelle
Il sondaggio Ixè per Agorà del Venerdì ritorna oggi dopo le settimane di assenza dovute al blocco dei sondaggi precedente le elezioni Europee, e valuta l’entità degli spostamenti di voto avvenuti tra le tre principali forze politiche rispetto alle elezioni politiche del 2013.
Il risultato di un anno fa, che aveva visto l’improvvisa avanzata del Movimento 5 Stelle e del PDL di Berlusconi mentre il PD arretrava non riuscendo a vincere in maniera decisiva, è stato ribaltato dal trionfo di Renzi e del suo PD a queste Europee, nelle quali i Democratici sono riusciti ad andare oltre il 40% dei voti. Gli elettori guadagnati, secondo le stime Ixè, provengono in misura maggiore dall’astensione per il 15,5% e dal Movimento 5 Stelle e Scelta Civica per circa il 10% ciascuno. Questo significa che oltre un milione di elettori che l’anno scorso avevano scelto Grillo, quest’anno sono passati (con ogni probabilità tornati) tra le fila del PD, mentre l’elettorato di Scelta Civica è stato praticamente assorbito quasi per intero dal PD di Renzi. Spostamenti più radicali verso sinistra si osservano poi dal PDL, che regala al PD il 6,2% dei suoi oltre 11 milioni di voti, mentre l’8,4% viene da altri partiti minori.
Con un numero di voti complessivo decisamente inferiore rispetto ad un anno fa, l’elettorato odierno di Grillo è composto in misura maggiore da elettori che già lo avevano scelto un anno fa, mentre i flussi in entrata dagli altri partiti sono più contenuti (al contrario di quelli in uscita). Il M5S guadagna il 13,5% dei voti dall’astensione, circa il 6% dal PD e percentuali tra il 3 ed il 4% da Pdl, Scelta Civica ed altri partiti, confermando che in quest’ultimo anno Grillo non è più stato capace di catturare i delusi dei grandi partiti che hanno preferito spostarsi verso Renzi o verso l’astensione.
Anche per Forza Italia i voti vengono in larga parte dal PDL di un anno fa, che è confluito per gran parte nel nuovo partito di Berlusconi, ma ha preso anche il 15% dall’astensione e quasi il 10% dagli altri partiti, recuperando inoltre il 5% degli elettori 5 Stelle e solo l’1% da PD e SC. Se molti elettori di Forza Italia sono passati al PD di Renzi non si può quindi dire lo stesso per il contrario: l’attrattiva di Berlusconi sembra non essere più così alta, e si rispecchia anche nella fiducia degli Italiani nei suoi confronti che scende al 15%. Anche Alfano si ferma al 15% ed è seguito dal leader della Lega Salvini all’11%, mentre in cima troviamo Grillo al 30% (in leggero calo), Napolitano al 39% (in crescita) e ovviamente Matteo Renzi che dopo il voto riceve un’ulteriore iniezione di fiducia raggiungendo il 57%.
Queste elezioni (così come le ultime politiche, come accennato inizialmente) sono state particolarmente complicate per i sondaggisti, che si trovano a cercare di predire il comportamento di elettori decisamente volatili e poco decisi rispetto alla propria appartenenza ideologico-politica, ed il risultato inaspettato di PD e M5S ha affondato la fiducia degli Italiani nei sondaggi, che oggi scende al 22%.