Comunali Roma, ecco perché Bray non si candida
La candidatura di Massimo Bray non è durata nemmeno una settimana. A mettere fine alle indiscrezioni che lo volevano come candidato di punta della sinistra romana, è stato lo stesso ex ministro dei Beni Culturali con un post su Facebook. “Ringrazio le donne e gli uomini che in questi giorni mi hanno chiesto di candidarmi alle elezioni per sindaco di Roma. Ringrazio le ragazze e i ragazzi che in forme differenti mi hanno sostenuto con entusiasmo, fatto sentire la loro stima sincera, l’amicizia fatta di valori e di passioni ma, in una situazione in cui sarei un ulteriore elemento di divisione, non sarò candidato alle prossime elezioni amministrative”.
Comunali Roma, Il no di Bray alla candidatura
L’endorsement di Massimo D’Alema non è bastato a far cambiare idea a Bray. “La difficoltà di questa scelta si accompagna alla consapevolezza di aver sempre deciso autonomamente, in assoluta indipendenza e libero da quelle dinamiche di cui sembrano soffrire la politica e i partiti e che ritengo siano tra le cause della sempre maggiore lontananza dei cittadini dalla partecipazione attiva alla vita pubblica- spiega Bray- al contrario un progetto per rigenerare roma deve basarsi sulla capacità di ascolto e di dialogo, sulla centralità della cultura, sui valori di libertà e sulla politica dei grandi ideali, scelte fondamentali, antidoti a quelle prepotenti pulsioni illegali che hanno assunto carattere dominante”.