Elezioni comunali Centrodestra, Torino come Roma: contrordine compagni!
Una cosa è certa, mentre a Torino i grillini ridono di gusto per ciò che sta accadendo in Forza Italia, le compagini di sinistra iniziano ad essere in fibrillazione: ormai sicuro il ballottaggio con i pentastellati. Nel capoluogo piemontese infatti, nelle le scorse amministrative dell’ormai lontano 2011, potevano vedersi schierati sulla scacchiera tutti pezzi, finanche il PDL, con il candidato sindaco Michele Coppola, intento a trovare più voti possibili per il candidato, tuttora sindaco, Fassino.
Scenario riproposto con le stesse modalità nel 2016, con quella che sembrava la sicura candidatura dell’ex onorevole Osvaldo Napoli, oggi affossata definitivamente dalle parole di Berlusconi, che in una recente intervista romana afferma “A Torino ho incontrato 7-8 uomini del fare, ma alla fine mi hanno detto no. A Bologna ne ho incontrati sei, ma nessuno se l’è sentita e allora abbiamo ancora aperta la ricerca per Bologna e Torino”, Forza Italia dovrà quindi pensare a battersi per preservare i propri eletti nella Sala Rossa di Palazzo Civico.
Tuttavia c’è chi afferma che questi “uomini del fare” a Torino non esistano e che sia un modo molto elegante usato dal Cavaliere per scaricare Napoli in favore del notaio Morano; ma la deontologia mi obbliga a inseguire i fatti e non le voci di corridoio, pertanto atteniamoci ad essi.
Elezioni comunali: Forza Italia Torino a raccolta
Non bastasse l’epopea nazionale con cui il partito di Berlusconi continua a procrastinare le candidature in alcuni capoluoghi nevralgici del Belpaese, nonché nella Capitale, affetti da elezioni amministrative – “che brutta malattia la democrazia, ma si deve votare di nuovo?” dicono alcuni elettori – a Torino ci si mette d’impegno anche il commissario cittadino.
Roberto Rosso commissario cittadino di Forza Italia Torino, omonimo dell’altro ex onorevole di Forza Italia Piemonte oggi candidato sindaco con una lista autonoma, poco prima delle parole definitive utilizzate dal pontifex maximus, Silvio Berlusconi, convoca i suoi e, con fare deciso impone Napoli – che come si è detto sarà escluso dei giochi di lì a poco – come candidato sindaco per Forza Italia, che si è deciso dovrà correre in solitaria, scaricando gli alleati: facile immaginare le reazioni dei presenti. Volano gli stracci. I consiglieri comunali presenti si rifiutano di convalidare le firme in caso il partito si dovesse presentare da solo, abbandonando gli alleati alle prossime amministrative. Il consigliere comunale Andrea Tronzano non ci sta proprio, correre seppur con la certezza di perdere potrebbe anche essere accettabile per lui, ma il suicidio politico, perdendo la faccia correndo in solitaria, non è un’ipotesi percorribile.
A Torino si ha infatti la generale consapevolezza che il centrodestra andrà incontro ad una disfatta, ma la mancanza di una coalizione di centrodestra in campo, potrebbe far registrare un crollo dell’affluenza alle urne – si immagini gli elettori di quale compagine non si presenteranno ai seggi! Un gioco a ribasso di questo tipo rappresenterebbe una sconfitta per la democrazia oltre che per la politica; il sole ed il mare della Liguria che nei caldi weekend ospitano i torinesi, potrebbero divenire particolarmente attraenti durante il weekend elettorale!
Elezioni comunali: centrodestra, clima bollente anche a Roma
Ma i colpi di scena non finiscono qui. Il clima già bollente del centrodestra si arroventa a Roma. Ci pensa Giorgia Meloni, la quale, dopo aver appreso la vittoria schiacciante del “sì” alle “gazebarie” o, per meglio definirle, le “bertolasarie”, con il 96,7 per cento dei consensi degli oltre 45.000 elettori – “Non registrati, mica siamo in Corea del Nord” ci dice Bertolaso – dichiara di voler un ultimo incontro di vertice con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, avanzando la propria candidatura pur di evitare la spaccatura del centrodestra nella capitale. Una candidatura di servizio insomma. Accolta positivamente da Salvini – “sosteniamo lei” – ma malissimo dall’ex capo della Protezione Civile: “Ticket improponibile, la Meloni deve fare la mamma, non vedo perchè qualcuno deve costringerla a una campagna elettorale”. Che minaccia: “Possiamo anche andare avanti senza Salvini”.
Allo scoccare della mezzanotte di domenica 13 marzo quindi, il centrodestra, per lo meno non ancora frantumato, non ha ancora né un candidato a Roma né a Torino. Si potrebbe quasi affermare che dopo i molti movimenti nelle compagini azzurro-verdi degli ultimi giorni, l’unico fatto rilevante, è che non vi è alcun fatto rilevante. Dove si voleva il candidato civico (Roma) si propende ora per Giorgia Meloni; dove si voleva un candidato politico (Torino) si tira per la giacchetta un notaio. A tutti i militanti ed elettori del centrodestra pronti a partire con le agognate campagne elettorali, una sola voce: contrordine compagni!
Diego Mele