Elezioni USA, per i sondaggi Gallup Trump ha un problema, gli ispanici
Elezioni USA, Trump ha un problema, gli ispanici
La sensazione che sia Trump alla fine a vincere la nomination del Partito Repubblicano è sempre più forte, riuscendo a vincere nella gran parte degli Stati, senza perde smalto anche dopo essere stato dichiarato una bolla destinata ad esplodere, una cometa, e invece sono stati i suoi principali avversari, soprattutto quelli più vicini all’establishment repubblicano come Rubio o Bush a subire le debacles. Pare che solo l’evangelico ultra-conservatore Cruz, riesca a tenergli testa.
Elezioni USA, per Gallup è il più odiato dagli ispanici, che preferiscono Hillary
Ted Cruz che ha un vantaggio indiscusso, è l’altro candidato repubblicano con un cognome ispanico, sì perchè è ormai il tema più toccato dai vari strateghi negli ultimi anni, ovvero l’esigenza di attirare il voto etnico, soprattutto per i repubblicani che non possono sperare di vincere essendo solo il partito dei maschi bianchi, vista la crescita delle minoranze, e in primis degli ispanici. Finora non ci sono riusciti, e a quanto pare in caso di candidatura di Trump, potranno solo peggiorare.
Gallup ha intervistato un campione di ispanici chiedendo un’opinione tra i principali protagonisti di queste primarie sia democratiche che repubblicane, e quello che emerge è che di gran lunga Trump è il candidato con più opinioni sfavorevoli, ben il 77%. Solo il 12% degli ispanici ha una buona opinione su di lui.
Hillary Clinton viene al primo posto con un 59% di approvazione, più di Sanders e anche dell’ispanico e repubblicano Rubio, entrambi sopra il 32%.
Elezioni USA, anche agli ispanici repubblicani Trump non piace
Si potrebbe pensare che questi dati dipendono dal fatto che il 50% degli ispanici si dichiara democratico contro il 23% dei repubblicani, in realtà anche tra questi ultimi le cose non vanno molto meglio per il magnate.
Ben il 60% degli ispanici che si dicono repubblicani ha un’opinione sfavorevole, mentre è Rubio comprensibilmente il candidato visto meglio, seguito da Cruz.
Tutto ciò non deve stupire, sapendo che un cardine della campagna elettorale di Trump è la linea dura con l’immigrazione, i proclami contro i messicani o altri immigrati che entrano clandestinamente, quasi tutti ispanici appunto.
Il timore per i repubblicani ora è che un candidato come Trump potrebbe anche fare peggio di Romney, che prese il 26% dei voti degli ispanici e ci sono ormai diversi Stati in bilico, come Nevada, New Mexico, florida, che dipendono dal voto ispanico.