Ormai è chiaro: la partita che Berlusconi, Salvini e Meloni stanno giocando a Roma non riguarda la Capitale bensì la conquista della leadership del centrodestra. La leader di Fratelli d’Italia, al 99%, scenderà in campo. E pazienza se un mese fa aveva detto che “avrebbe fatto la mamma a tempo pieno” e che “una campagna elettorale che si concluderebbe al settimo mese per un mandato che ti impegna anima e corpo mentre nasce il tuo primo figlio, ti porta a pensare che non sia la strada giusta”. Il partito le ha chiesto di fare uno sforzo. Lei si è presa 24 ore per pensarci. Ma difficilmente dirà di no. E’ confortata dai sondaggi, che la danno testa a testa con Giachetti. Lo riporta il Corriere della Sera oggi.
In Fratelli d’Italia raccontano di un «sondaggio volante» ancora in via di elaborazione che darebbe risultati chiarissimi, e impietosi, per Bertolaso: con la Meloni in campo, l’ex capo della Protezione civile si fermerebbe al 9-10% «come Marchini», mentre «Giorgia sarebbe testa a testa con Giachetti», attorno al 17-18%, a un passo dal ballottaggio. Di più: se Bertolaso si candidasse anche con il sostegno di FdI ma senza la Lega e Storace, non arriverebbe al ballottaggio perché «le due famiglie politiche della destra e del Carroccio prenderebbero voti contro di noi, magari attaccando sulla questione giudiziaria di Bertolaso che è ancora aperta». Se invece in campo ci fosse solo la Meloni, «il ballottaggio sarebbe certo».
Lo strappo con Berlusconi, che continua a sostenere Bertolaso, non sarà indolore. Salvini e Meloni verranno banditi dai talk di Mediaset e probabilmente dovranno fare campagna elettorale con le proprie forze (economiche). Ma per conquistare la il trono del centrodestra bisogna essere pragmatici.
Centrodestra, il sogno di Salvini
Matteo Salvini, in un’intervista a Repubblica, ha rimesso Berlusconi nello scatolone dei ricordi, accusandolo di trattare segretamente con il governo: “Lo stimo per quel che ha fatto in passato. Può ancora dare un contributo, piuttosto vedo che in FI c’è qualcuno che ha nostalgia degli inciuci con Renzi. Perché non vanno con Verdini o Alfano, aggregandosi alla transumanza”.
Il leader leghista non ha abbandonato il suo sogno di creare un blocco lepenista anche in Italia. Soprattutto alla luce delle recenti elezioni tedesche.
Centrodestra, rottura ad un passo
Berlusconi non ha intenzione di cedere su Bertolaso. Non è una questione di puntiglio ma di prestigio personale. Arrendersi equivarrebbe cedere la leadership del centrodestra a Salvini che, secondo l’ex premier, “non ha nessuna esperienza di governo, non ha avuto nemmeno un mestiere vero. L’unico lavoro che ha fatto è la comparsa a Mediaset”. E nemmeno Meloni sarebbe la candidata giusta per via della sua gravidanza: “Le donne hanno cinque mesi di lavoro non obbligatorio quando diventano mamme. È chiaro a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile” come fare il sindaco della Capitale, una città, “che è in una situazione terribile. Ci sono persone che per egoismo di partito cercano di spingerla a questo e a fare il suo male”.
Secondo Massimo Franco, firma del Corriere, “ormai il problema sono i rapporti sul filo della rottura tra Berlusconi e Salvini. E in Lombardia cresce il timore che uno strappo possa incrinare l’unità residua del centrodestra”.