Sondaggi centrodestra, Forza Italia sale a spese della Lega Nord

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Sondaggi centrodestra, Forza Italia sale a spese della Lega Nord

Può darsi che il nuovo protagonismo di Berlusconi, che tiene duro sulla candidatura di Bertolaso a Roma a dispetto dell’opposizione di Lega Nord e Fratelli d’Italia, abbiano riattivato qualche suo vecchio elettore, perchè è Forza Italia questa settimana il partito che più cresce secondo i sondaggi di Euromedia

Sondaggi centrodestra, Forza Italia riagguanta il 13%

Nel complesso il PD arretra di 4 decimi al 32,1%, mentre il M5S raggranella uno 0,2% salendo al 25,1%, di fatto la percentuale delle politiche 2013.

E’ appunto nel centrodestra che ci sono le maggiori novità. Il distacco tra Lega Nord e Forza Italia cala di un punto, è ora del 1,7%, con Forza Italia che sale al 13% contro il 14,7%.

Berlusconi spera di arginare il tentativo della destra più “lepenista” di Salvini e Meloni di prendersi la leadership della coalizione, usando Roma come simbolo, anche se questo vorrà dire metter ein pericolo la prospettiva di una lista unitaria che possa andare al ballottaggio.

Fratelli d’Italia intanto si porta al 4,7%, mentre pochi sono gli spostamenti per NCD-UDC, quasi fermo sotto il 3%, al 2,6%, e Sinistra Italiana e le altre forze di sinistra radicale, rispettivamente al 3,2% e 2,1%

La stragrande maggioranza degli elettori PD con Renzi contro la minoranza

I sondaggi Euomedia hanno anche testato l’opinione degli elettori PD sull’infinita lotta della minoranza del PD contro la maggioranza renziana, da ultimo con la contestazione sia delle primarie-flop romane in cui l’affluenza è stata molto basse, sia di quelle napoletano con Bassolino che non accetta la vittoria della Valente.

Secondo gli elettori del PD si tratta soprattutto di un tentativo di riprendere il controllo del partito. La pensa così il 52,8%.

Per il 19,6% invece è in atto un tentativo di fare perdere le elezioni al premier per indebolirlo, e solo per il 16,1% l’opposizione interna è un r al potere renziano.

Una base quindi dalla parte di Renzi, cosa ancora più evidente con la domanda secca su chi avrebbe ragione. Per il 72,4% è Renzi, solo per il 10,9% si tratta di Speranza o Bersani.

Un verdetto netto che potrebbe indurre il premier ad accorciare i tempi per l’eliminazione dell’opposizione residua nel partito

Quello che potrebbe realizzarsi primo o poi è una scissione della minoranza, come del resto pensa quasi il 40% degli italiani, più di coloro, il 38,2%, che invece pensano che questa eventualità non si realizzerà mai.

Rimangono però moltissimi gli incerti, il 22,2%

Gli italiani non vogliono l’olio tunisino

Si pala anche di agroalimentare, sicurezza nell’alimentazione e olio tunisino a Ballarò

Non si sa se sia una risposta sincera o meno, ma la grandissima maggioranza degli italiani, l’81%, afferma di controllare l’origine di un prodotto alimentare quando lo acquista.

L’attenzione pare essere alta, così come l’insoddisfazione di come la UE protegga il patrimonio agro-alimentare italiano, in modo insufficiente secondo il 78,1%

E quindi non stupisce forse che il 56% si dichiari contrario all’aumento delle esportazioni di olio tunisino permesso ora dall’Unione Europa e che tanto scalpore sta provocando a dispetto dell’esiguità delle proporzioni.

Solo il 29,3% pensa che, previ rigorosi controlli, sia una cosa giusta, e il 9,8% che sia un buon modo per aiutare un Paese in difficoltà economiche e che sta cercando di imboccare, unico nell’area, una strada democratica