Sondaggi PD: al ballottaggio è controsorpasso al M5S
Il PD si mantiene stabile ma sale la fiducia nel governo. A dirlo è l’analisi dello scenario politico condotta da IPSOS per il Corriere della Sera.
Come spiegato da Pagnoncelli, il partito guidato dal premier Matteo Renzi si attesta al 32.2% delle preferenze, confermandosi in testa nonostante negli ultimi mesi sembri “aver ridotto la capacità di espansione del proprio elettorato”, dovendo spesso far fronte a divisioni interne “come nel caso del ddl Cirinnà” o delle primarie.
Dietro al PD si conferma il Movimento 5 Stelle, accreditato di un 26.9% e stabilizzatosi dopo le turbolenze seguite al caso Quarto, nonostante la posizione ondeggiante sulle unioni civili ed il supercanguro. In realtà però – come spiegato da Pagnoncelli – il gap con il partito di Renzi sale, passando dal -2.1% di dicembre all’attuale -5.3%.
Dietro ai due maggiori partiti c’è sempre la Lega, accreditata del 13.2%, in lieve flessione e tallonata da Forza Italia (13%). A chiudere lo scenario sono Fratelli d’Italia (4.2%), Area popolare NCD-UDC (3.9%) e Sel-Sinistra Italiana (3.2%). In crescita l’astensionismo, che passa dal 34.3% di dicembre all’attuale 36%.
Per quanto riguarda invece un ipotetico ballottaggio, al secondo turno ci andrebbero PD e M5S, con il partito di Renzi leggermente favorito (51.1% contro 48.8%, con i grillini spinti in alto anche da voti della sinistra alternativa al PD e della destra contraria a Renzi), scenario ribaltato rispetto a dicembre scorso.
Una lista unitaria di centrodestra potrebbe però cambiare le carte in tavola, ottenendo il 29.1% al primo turno e lasciando il M5S (al 28%) fuori dal ballottaggio. Tuttavia, nonostante un gap inferiore rispetto a dicembre, anche in questo caso sarebbe il PD a prevalere al secondo turno, con il 53.5% a fronte di un 46.5% per il centrodestra. Netto invece il vantaggio del M5S in caso di ballottaggio – ad oggi molto improbabile – con il centrodestra.
Buone notizie arrivano per il governo, che conquista 2 punti rispetto a dicembre e passa dal 38 al 40%, stessa percentuale del gradimento per Renzi, che guadagna 1 punto rispetto 3 mesi fa e addirittura 8 rispetto allo scorso giugno. Riguardo all’esecutivo, il ministro più apprezzato resta Pier Carlo Padoan (29%), davanti al trio Franceschini-Delrio-Lorenzin (25%), che precede Boschi (24%, in calo) e Gentiloni (23%). Sotto il 20% invece Pinotti e Poletti (19%), Giannini e Alfano (18%), Orlando, Martina e Madia (17%).