Qualità della vita Londra: nella capitale britannica, sono state quasi 9500 in un solo anno le vittime della prolungata esposizione all’inquinamento atmosferico, secondo una ricerca dall’autorevole King’s College. Gli scienziati hanno rilevato un inaspettato numero di morti premature riconducibili alla presenza nell’aria di due fattori nocivi per la salute: si tratta, nello specifico, delle particelle PM 2,5 (particolato) e del biossido d’azoto (NO2). È la prima volta che uno studio si concentra sull’impatto che il gas tossico – prodotto, in prevalenza, dai motori diesel – può avere sugli esseri umani. Diversamente, le particelle PM 2,5, sono molto più studiate in questo senso.
Qualità della vita Londra: 9500 morti per l’inquinamento in un solo anno
Secondo le stime dei ricercatori, nel 2010, si sono verificati 3.547 decessi a causati da PM 2,5, mentre quelli causati dal biossido d’azoto, sempre per l’anno in questione, sono stati almeno 5.879. Il totale delle morti premature attribuibili all’inquinamento londinese giungerebbe, dunque, a quota 9416. Nello stesso studio si calcola che passare una settimana a Londra fa perdere circa 4 ore e mezza di vita (1 ora e mezza per il particolato e quasi tre per il biossido d’azoto). Un londinese medio – che si trovi esposto ai livelli di inquinamento del 2010 – perde un totale di 25 mesi di vita, in pratica, due anni in meno.
Detto questo, è necessario sottolineare che Londra è l’unica città con alti livelli di inquinamento (triangolo rosso-marrone nella grafica realizzata dall’Agenzia Europea per l’Ambiente) di tutto il Regno Unito; inoltre, basandosi sulle misure di riqualifica ambientale in fase di attuazione, si prevede che, entro il 2030, la capitale britannica sarà quasi totalmente “green”. Tra l’altro, la sua percentuale d’inquinamento non raggiunge neanche il “massimo livello d’allerta”, secondo la scala progressiva dei livelli di inquinamento elaborata dall’EEA, che va da 1 a 5. Londra è a livello 3, Milano, per esempio, è a livello 5.