La telefonata tra Meloni e Berlusconi: ecco che cosa si sono detti
Silvio Berlusconi ci ha provato fino all’ultimo a convincere Giorgia Meloni a non candidarsi a Roma. I giornali oggi parlano di una telefonata nella mattinata di ieri, fatta dal leader di Forza Italia alla Meloni. “Tra Silvio e Giorgia c’è stata una telefonata che la leader di Fdi definisce cordiale ma interlocutoria” riporta il Corriere della Sera che rivela nel dettaglio i contenuti del “breve colloquio”.
C’è stato un attimo della giornata, subito prima che la leader di Fratelli d’Italia si presentasse a piazza del Pantheon per annunciare la sua corsa per il Campidoglio, in cui i due si sono sentiti per telefono. ‘Se la candidatura di Bertolaso venisse meno..’ accenna Meloni. Ma non arriva neanche alla fine della frase. ‘Non esiste, cara Giorgia. Non esiste’
Salvini rompe con Berlusconi anche a Torino
I tenori della chiaccherata erano il prodromo alla rottura dell’alleanza. Che non ha riguardato solo Roma. Anche a Torino il Carroccio ha deciso di andare da solo togliendo l’appoggio al candidato di Forza Italia Osvaldo Napoli. “Mi dispiace avere un po’ litigato con Silvio Berlusconi, in questi giorni: gli avevo chiesto di candidare persone nuove, pulite, ma lui fatica a capire quanto questo sia importante” ha spiegato Salvini che ora punta le sue fiche sul notaio Alberto Morano: “Un uomo del fare, della società civile, che dovrebbe piacere anche a Berlusconi”.
Berlusconi prepara il piano B ma in Forza Italia serpeggia il malumore
L’ex premier, in realtà, è furibondo. Ma ha già elaborato un piano B: “Bisognerà sfidare Salvini sul campo e far arrivare i nostri candidati davanti ai suoi. Per questo mi impegnerò personalmente nella campagna elettorale”. Non tutti la pensano però come l’ex Cav. Nella truppa forzista si respira aria di rassegnazione e di liberi tutti. Ad esternarla è Daniela Santanché: “Dentro alla Camera noi di Forza Italia siamo in 53. Tra qualche giorno rischiamo di rimanere in 30. La candidatura di Fini nel 1993 aveva sancito la nascita del centrodestra. Quella della Meloni, nel 2016, rischia di sancirne la fine”.