Condanna Verdini: ecco i punti salienti

Pubblicato il 18 Marzo 2016 alle 14:24 Autore: Redazione
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Condanna Verdini: ecco i punti salienti della vicenda che non mancherà di scatenare un nuovo scontro all’interno del partito di maggioranza. Che fine farà l’asse Pd-Ala dopo questa sentenza?

I giudici della settima sezione penale del tribunale di Roma hanno accolto le richieste del Pubblico Ministero Ilaria Calò: il senatore Denis Verdini è stato condannato a 2 anni, pena sospesa, per concorso in corruzione relativamente alla vicenda, risalente al 2008, della ristrutturazione della Scuola Marescialli di Firenze.

Condanna Verdini: ecco i punti salienti

Il Parlamentare di Ala era presente in aula al momento della lettura del dispositivo: non ha avuto la minima reazione anche se dallo sguardo è emersa una certa amarezza, riferiscono i testimoni.

Il reato andrà in prescrizione entro l’estate “il che costituisce un limite alla nostra difesa in appello”, hanno spiegato i legali del Senatore

Questo è uno dei 5 processi che vedono imputato Verdini.

Il procedimento in questione – la posizione del Senatore è stata stralciata –  ha già visto condannare in via definitiva Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio superiore per i lavori pubblici, Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Regione Toscana, oltre all’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli e il costruttore Riccardo Fusi, amico d’infanzia dell’ex coordinatore di Forza Italia.

A Verdini è stato contestato il fatto di essersi adoperato con l’ex ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli in modo che l’impresa del costruttore Fusi, la Baldassini Tognozzi e Pontello, venisse rimessa nel possesso del cantiere della Scuola Marescialli di Firenze.

Secondo la Procura, Verdini – su pressione di Fusi – avrebbe in tal senso caldeggiato la nomina di Fabio De Santis a provveditore alle opere pubbliche della Toscana.

Fusi, ha riferito il magistrato Calò, “aveva capito che, a Roma, esisteva un sistema corruttivo messo in piedi da Angelo Balducci, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e dal suo braccio destro Fabio De Santis”.

Gli avvocati di Verdini hanno ribattuto alle accuse sostenendo come non ci siano prove che il Senatore fosse a conoscenza delle intenzioni criminose di Fusi. Inoltre, Verdini si sarebbe completamente disinteressato alla vicenda dopo aver segnalato il nome di Fusi a Matteoli, limitandosi poi a comunicare l’avvenuta nomina all’amico.

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